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Allo stadio con la legge 104, vigilantes spiati e licenziati

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Cronaca

28 maggio 2016

Allo stadio con la legge 104, vigilantes spiati e licenziati

Francesca Forleo

Genova – In cooperativa si mormora che uno di loro sia stato beccato allo stadio durante un – dichiarato – permesso 104: la legge che consente ai lavoratori di prendere giornate libere per assistere familiari anziani bisognosi e ammalati. E, per questo, licenziato. A un altro, viene contestato di non risiedere con la mamma per assistere la quale fruisce dei permessi. Il sindacato, Flaica Cub, che denuncia l’avvenuto licenziamento di due vigilantes, sostiene che siano lavoratori ingiustamente perseguitati (oltreché spiati e pedinati) proprio a causa dell’appartenenza a quella sigla. Sia quel che sia, c’è che nelle ultime settimane quattro guardie giurate della storica cooperativa Lubrani (a Genova dal 1926), si sono viste recapitare altrettanti avvisi di contestazioni disciplinari legate alla legge 104.

Due di loro, come detto, hanno già ricevuto le lettere di licenziamento: per il momento gli ex dipendenti non sono a conoscenza di quali siano le prove della Cooperativa per motivare il licenziamento, ma per uno di loro c’è anche la contestazione dello stadio. L’ipotesi è che i Lubrani abbiano ingaggiato degli investigatori per verificare il corretto utilizzo dei permessi di assistenza ai familiari ammalati.

«Avevamo il sospetto che circa l’80 per cento dei lavoratori che usufruiscono dei permessi 104 non li utilizzassero nel modo corretto – spiega soltanto il presidente dei Lubrani, Giorgio Baiardi – diciamo solo che dai primi controlli a campione riteniamo di essere piuttosto vicini alla nostra stima».

Sul metodo d’indagine, Baiardi non vuole entrare. «È in corso un’istruttoria, è più corretto aspettare». Uno dei quattro vigilantes sottoposto alla contestazione ma non ancora licenziato, ha anche denunciato alla polizia di aver trovato un gps sotto la sua automobile. Le indagini per capire se il mezzo utilizzato per tracciare i percorsi sia stato collocato dagli investigatori aziendali, sono ancora in corso.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2016/05/27/ASQgnStC-vigilantes_licenziati_spiati.shtml

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Le guardie giurate chiedono maggiore tutela: incontro in prefettura

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RavennaToday

Cronaca

30 maggio 2016

Le guardie giurate chiedono maggiore tutela: incontro in prefettura

C’è massima attenzione della prefettura di Ravenna sulle proposte avanzate lunedì da Filippo Lo Giudice neo segretario regionale del sindacato Ugl Sicurezza Civile

Redazione

C’è massima attenzione della prefettura di Ravenna sulle proposte avanzate lunedì da Filippo Lo Giudice neo segretario regionale del sindacato Ugl Sicurezza Civile (la categoria delle guardie giurate) già responsabile di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, in un incontro con il vice prefetto vicario di Ravenna Antonio Giannelli, e il dirigente dell’Area Polizia Amministrativa Nazzareno De Franco.

All’ordine del giorno – dopo i recenti episodi di criminalità come la maxi-rapina in A14 , gli agguati alle guardie giurate in tutta l ‘ Emilia-Romagna, da Forlì a Piacenza, fino alla morte di Salvatore Chianese ammazzato a Savio nel dicembre scorso – c’è la richiesta di mettere mano a livello nazionale al cosiddetto decreto Maroni che permette alle aziende di mandare anche soltanto una guardia giurata in pattuglia o in servizio di ronda (a differenza delle forze dell’ordine che svolgono in servizio in coppia) e limita ad uno-due il numero minimo di guardie a difesa di portavalori.

“Per garantire un’adeguata difesa personale e dei beni che si stanno custodendo è necessario portare a due il numero di guardie in pattuglia e almeno tre quelle destinate al servizio di portavalori. Una misura che riteniamo minima se si pensa che alcune aziende , per risparmiare sui costi , inviano soltanto una guardia giurata o al massimo due nel furgone per il trasporto contanti, rendendo più facile la vita alla criminalità”: ha detto Filippo Lo Giudice .

“Noi dell’Ugl – prosegue il neo segretario regionale del sindacato Ugl Sicurezza Civile – sosteniamo che la sicurezza pubblica sia da ritenere “un bene comune” e dunque ravvisiamo l’urgenza di un necessario potenziamento dei dispositivi di prevenzione e di controllo dei territorio e che questi siano attuati con più incisive modalità operative e sinergia fra le forze dell’ordine pubbliche e private. Sarebbe anche opportuno elevare gli standard di operatività, tenendo sempre aggiornati con appositi corsi di formazione l’intera categoria delle guardie giurate e a questo fine sollecitiamo le aziende ad attivarsi”

Filippo Lo Giudice, che a Ravenna si è già confrontato con il questore Mario Mondelli e Giuseppe Apicella, dirigente della divisione della polizia amministrativa di Ravenna, ha incontrato pochi giorni fa il prefetto di Forlì Fulvio Rocco De Marinis e s’è concluso sulla necessità di convocare a breve una riunione con i Prefetti della Romagna allo scopo di esaminare le varie probematiche della categoria e verificare la possibilità di eventuali proposte in sede legislativa al fine di perfezionare i dispositivi di prevenzione delle rapine, con un maggior impiego delle moderne tecnologie anticrimine”.

http://www.ravennatoday.it/cronaca/le-guardie-giurate-chiedono-maggiore-tutela-incontro-in-prefettura.html

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Chi vigila sui vigilantes?

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Cronaca

31 mag 2016

Chi vigila sui vigilantes?

Redazione

L’assassino di Sara è solo l’ultima guardia giurata che si è resa colpevole di gravissimi reati. Il sindacato SAVIP denuncia le pecore nere con una pagina del suo sito internet dedicata ai gravissimi crimini compiuti da loro colleghi, dove oggi racconta anche la tragedia di Sara Di Pietrantonio e la furia omicida e folle dell’uomo che l’ha bruciata viva, il suo fidanzato, Vincenzo Paduano, una guardia giurata.

Recentemente anche “Presa diretta” ha trasmesso un’inchiesta sulle guardie giurate, i vigilantes. In Italia gli addetti alla sicurezza privata sono un esercito di 40mila lavoratori spesso sfruttati e malpagati. E certamente non selezionati in modo adeguato se gli episodi di criminalità che li vedono complici o protagonisti negativi sono all’ordine del giorno. Le telecamere di Rai Tre hanno così fotografato le durissime condizioni di lavoro, i doppi e i tripli turni, l’assenza delle ferie. Un vero e proprio far west vissuto da chi per lavoro indossa una divisa e porta una pistola. E ancora, i troppi Istituti di Vigilanza che chiudono e riaprono, che lasciano i propri dipendenti senza stipendio o addirittura senza lavoro. Chi sono gli imprenditori del settore? E chi dovrebbe controllare questo delicatissimo comparto della sicurezza, cosa fa?

E.I.

http://www.farodiroma.it/2016/05/31/lassassino-di-sara-e-solo-lultima-guardia-giurata-colpevole-di-gravi-reati-chi-vigila-sui-vigilanti/

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Portavalori, Lo Giudice (Ugl): “Imminente protocollo operativo fra istituti di vigilanza e forze dell’ordine”

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CesenaToday

Politica

01 giugno 2016

Portavalori, Lo Giudice (Ugl): “Imminente protocollo operativo fra istituti di vigilanza e forze dell’ordine”

“Accogliamo queste indicazioni con favore visto che l’assalto al furgone in A14, nel cesenate, è stato soltanto l’ultimo di una lunga serie di assalti a portavalori”, ha commentato Filippo Lo Giudice

Redazione

In occasione della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di Forlì-Cesena, organo consultivo del quale fanno parte il Questore, il comandante provinciale dei Carabinieri ed il comandante del Gruppo Guardia di Finanza, nella seduta del 25 maggio scorso, il prefetto di Forlì-Cesena ha disposto la valutazione della sicurezza e della tutela delle guardie giurate dopo l’ assalto al portavalori in A14 tra i caselli di Cesena e valle Rubicone del 16 maggio scorso.

Nel frattempo, nella seduta del 18 maggio scorso della riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia – alla presenza dei massimi rappresentanti provinciali di Questura, Squadra Mobile, Carabinieri, Finanza, Forestale, Polstrada, e Vigili del Fuoco – Alfredo Catenaro , primo dirigente della questura di Forlì-Cesena, ha suggerito l’adozione di un vero e proprio protocollo operativo che assicuri maggiori condizioni di sicurezza, da elaborare d’intesa con gli istituti di vigilanza del territorio e le forze di polizia.

“Accogliamo queste indicazioni con favore visto che l’assalto al furgone in A14, nel cesenate, è stato soltanto l’ultimo di una lunga serie di assalti a portavalori – ha commentato Filippo Lo Giudice, segretario regionale Emilia-Romagna Ugl Sicurezza Civile , già responsabile del sindacato guardie giurate di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna -. Dal 2001 al 2013 in Italia si sono verificati ben 350 assalti a mezzi portavalori, che hanno fruttato un bottino complessivo di 89 milioni di euro. E pochi giorni prima del caso dell’A14 si era registrato un altro caso in Emilia-Romagna, a Piacenza. Ecco perchè abbiamo chiesto un intervento urgente dei prefetti e delle forze dell’ordine della Romagna che fra pochi giorni si dovranno riunire. Ecco perchè nell’arco di due settimane ho incontrato i prefetti di Forlì-Cesena e Ravenna e a breve mi riceverà il prefetto di Rimini”.

http://www.cesenatoday.it/politica/portavalori-protocollo-operativa-istituti-vigilanza-forze-ordine.html

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Assalto al portavalori, abbandonate a Tortoreto Est le auto usate per la fuga

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emmelle

Cronaca

02 giugno 2016

Assalto al portavalori, abbandonate a Tortoreto Est le auto usate per la fuga

I tre mezzi sono stati lasciati all’esterno dell’A14 dopo aver forzato un cancello. Esplode la polemica del Savip sulla sicurezza delle guardie

MOSCIANO – Erano state abbandonate a poco più di cinque chilometri dal luogo della rapina, i tre mezzi con i quali la banda si era allontanata ieri sera, dopo aver fallito il colpo al portavalori della Fistit-Mondialpol. Le hanno trovate gli agenti della Polizia autostradale oggi, all’esterno dell’area di servizio Tortoreto Est, alla quale si accede anche dalla provinciale che collega il Lido al Paese di Tortoreto. Si tratta di una Land Rover (e non Range Rover come riferito in un primo momento dai testimoni dell’assalto), di una Ford e di una Opel: i malviventi avevano forse lì le auto ‘pulite’ e non si esclude comunque un depistaggio. La banda potrebbe aver parcheggiato all’esterno dell’autostrada (attraverso un cancello la cui chiusura è stata forzata) le macchine usate per allontanarsi, per far credere a una fuga fuori dall’A14, ma potrebbero benissimo aver usato l’A14 dopo aver prelevato le macchine nuove. Sono dettagli che chiariranno le indagini degli uomini della squadra mobile che indagano sull’assalto armato, che hanno effettuato i rilievi sui mezzi senza trovare particolari di riilievo utili all’inchiesta, quanto il fatto che si tratta di mezzi rubati. Molto utili saranno anche le riprese delle telecamere di Autostrada per l’italia, che in zona ne ha piazzate 7.

Sulla drammatica fallita rapina è intervenuto oggi Vincenzo del Vicario, segretario nazionale delle guardie di vigilanza, il Savip. «L’assalto al furgone portavalori della Fitist di ieri pone sempre gli stessi interrogativi circa il trasporto valori, un attività in cui il rischio per i lavoratori è notevolmente più alto rispetto alle pur ingenti somme trasportate», ha detto del Vicario. «Chiediamo però che la Questura accerti quante ore di lavoro avessero già svolto le guardie giurate e quante dovessero ancora svolgerne e se tali turni di servizio siano compatibili con un servizio sicuro di trasporto valori. Sembra assurdo, in particolare, che i trasporti valori possano essere effettuati anche di notte, quando le condizioni favoriscono oggettivamente i criminali. Occorre anche che sia chiarito se i sistemi di sicurezza del furgone abbiano funzionato, con speciale riguardo a quelli che dovrebbero, mediante schiume polimeriche, impedire l’asportazione del danaro e a quelli che dovrebbero consentire, in caso di attacco, di far intervenire prontamente le Forze di polizia».

«’Purtroppo – ha aggiunto il segretario nazionale del Savip – assistiamo a continui assalti a portavalori che, mettendo spesso a repentaglio la sicurezza dei comuni cittadini, sono anche il frutto di una disorganizzazione del sistema di coordinamento e controllo sui servizi di trasporto valori di cui sono responsabili tutti coloro che devono stabilire le regole e devono garantirne l’applicazione».

http://www.emmelle.it/Prima-pagina/Cronaca/Assalto-al-portavalori-abbandonate-a-Tortoreto-Est-le-auto-usate-per-la-fuga/11-39598-1.html

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«Più sicurezza a guardie giurate e cittadini»

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IlCentro

Cronaca

03 giugno 2016

«Più sicurezza a guardie giurate e cittadini»

L’appello del sindacato al rispetto delle leggi sui trasporti di soldi. Ritrovate le tre auto del commando

MOSCIANO. Le auto dei banditi sono state ritrovate al confine tra Tortoreto e Mosciano. Macchine di grossa cilindrata, tra cui una Range Rover e un Suv, con cui i malviventi sono scappati dopo aver bloccato il portavalori della Fitist Security di Jesi (gruppo Mondialpol) partito da Città Sant’Angelo con un carico di un milione e 800mila euro di incassi dei supermercati del Pescarese, diretto nel caveau marchigiano con tre guardie giurate di cui una rimasta lievemente ferita. Un colpo che i malviventi non sono riusciti a portare a termine dopo aver iniziato a tagliare con una mola la lamiera del blindato, mola abbandonata sul posto e che ad un certo punto si sarebbe inceppata. Altro aiuto potrà arrivare dalla visione di alcune telecamere della zona. Secondo gli investigatori potrebbe trattarsi di una banda proveniente da Foggia. Sull’ episodio interviene il Sivap, il sindacato nazionale delle guardie giurate. «Purtroppo», scrive il segretario nazionale Vincenzo del Vicario, «assistiamo a continui assalti a portavalori che, mettendo spesso a repentaglio la sicurezza dei comuni cittadini, sono anche il frutto di una disorganizzazione del sistema di coordinamento e controllo sui servizi di trasporto valori di cui sono responsabili tutti coloro che devono stabilire le regole e devono garantirne l’applicazione». E ancora: «L’assalto al furgone portavalori della Fitist pone sempre gli stessi interrogativi circa il trasporto valori, attività in cui il rischio per i lavoratori è notevolmente più alto rispetto alle pur ingenti somme trasportate. Chiediamo che la questura accerti quante ore di lavoro avessero già svolto le guardie giurate e quante dovessero ancora svolgerne e se tali turni di servizio siano compatibili con un servizio sicuro di trasporto valori. Sembra assurdo che i trasporti valori possano essere effettuati anche di notte, quando le condizioni favoriscono oggettivamente i criminali. Occorre anche che sia chiarito se i sistemi di sicurezza del furgone abbiano funzionato, con speciale riguardo a quelli che dovrebbero, mediante schiume polimeriche, impedire l’asportazione del danaro ».

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2016/06/03/news/piu-sicurezza-a-guardie-giurate-e-cittadini-1.13598102?refresh_ce

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Assalto al portavalori, la rabbia degli agenti

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IlCentro

Cronaca

04 giugno 2016

Assalto al portavalori, la rabbia degli agenti

Il sindacato di polizia Sap: «Poco personale, mezzi vecchi e armi inadeguate contro i kalashnikov»

MOSCIANO. Da un lato le indagini con la visione delle immagini di alcune telecamere e l’audizione delle tre guardie giurate, dall’altro i sindacati di polizia che chiedono più tutele. Dopo l’assalto al portavalori sull’A14, a Mosciano, il problema sicurezza e i continui colpi ai blindati sollevano polemiche e proteste. «Quello che ci lascia perplessi è il fatto che nessuno, a parte il personale in servizio su strada, si stia preoccupando dell’escalation criminale», dicono i segretari del Sap, il sindacato autonomo di polizia, di Ascoli Teramo e Pescara Massimiliano D’Eramo, Giampaolo Guerrieri ed Emilio Rajola, «il numero delle pattuglie su strada è rimasto invariato, il personale assegnato è irrilevante rispetto alle reali esigenze operative di cui hanno bisogno queste province. I mezzi in dotazione sono sempre più vecchi e le armi inadeguate come tipologia e volume di fuoco rispetto a quelle utilizzate da queste bande criminali, blindature assolutamente inefficaci a sopportare i colpi esplosi dagli AK- 47 kalashnikov, mancanza totale di addestramento professionale da parte del personale nel tiro dinamico». E aggiungono: «Al momento dell’assalto al portavalori della Fistit-Mondialpol a Mosciano, sul tratto autostradale Vasto-San Benedetto del Tronto era in servizio una sola pattuglia autostradale, peraltro distante dal luogo. Pertanto il centro di coordinamento autostradale di Pescara ha dovuto richiedere ausilio al personale dei posti di polizia di San Benedetto e Ascoli che hanno potuto inviare una volante e una pattuglia in ausilio». Interviene anche la segreteria regionale Abruzzo Ugl Sicurezza Civile per le guardie giurate. «Ancora una volta fortunatamente l’equipaggio del mezzo è riuscito illeso dall’assalto», si legge in una nota, «speriamo che vengano fatti tutti gli accertamenti atti a verificare se il mezzo era in sicurezza e se erano attive tutte le misure previste dalla legge. Purtroppo a nulla sono servite le precedenti segnalazioni in cui chiedevamo un coordinamento congiunto tra le prefetture abruzzesi al fine di unificare il servizio di trasporto valori che sta diventando sempre più pericoloso».

http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2016/06/04/news/assalto-al-portavalori-la-rabbia-degli-agenti-1.13604258

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Rapine ai portavalori, Siulp: “Non è solo una questione di artiglieria”

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Attualità

lunedì 06 giugno 2016, 16:17

Rapine ai portavalori, Siulp: “Non è solo una questione di artiglieria”

Pubblichiamo qui di seguito l’intervento integrale del Segretario Generale Regionale del sindacato di polizia, Paolo Tamburro

L’assalto al portavalori, avvenuto nei giorni scorsi, lungo il tratto autostradale A14, nel territorio di Tortoreto, ripropone in tutta la sua gravita’, come negli episodi analoghi, la problematica della sicurezza, non solo in termini di circolazione, sulle strade e autostrade del nostro Paese.

Visto il modus come vengono compiuti tali crimini, non solo per l’efferatezza dei loro autori ma anche per l’impiego di armi particolarmente potenti, qualcuno ha preferito puntare il dito contro la dotazione di sistemi di protezione e difesa personale, previsti per le forze dell’ordine e considerati inadeguati rispetto ai tristemente famosi Ak47-Kalashnikov.

È sicuramente oggettiva l’inadeguatezza dei giubbetti antiproiettile contro la potenza di fuoco di simili armi, specie se usate da commando di circa una decina di malviventi ma, volendo valutare la sicurezza degli operatori di polizia e dei cittadini in generale solo rispetto a tale logica, diventerebbe un percorso all’infinito, pensando ad esempio a quali sarebbero le auto di servizio e le protezioni personali da usare quotidianamente, idonee a respingere organizzazioni criminali che sono gia’ andate oltre il kalashnikov, utilizzando armi ancor più potenti, se non addirittura esplosivi di ogni tipo.

Non si tratta dunque di una corsa agli armamenti, ma la sicurezza dei cittadini, anche nel particolare contesto della fruibilità delle strade, si costruisce con la giusta riorganizzazione dei servizi e degli uffici di polizia a ciò preposti.

Il Siulp in Abruzzo da tempo sta lanciando l’allarme della sicurezza stradale, anche di recente, interessando più volte il dirigente del compartimento, affinche’ si attivasse con determinazione presso il dipartimento della P.S.

Bisogna che ci sia con urgenza un’inversione di tendenza, nell’ambito delle politiche di gestione della pubblica sicurezza, rispetto al continuo depauperamento in termini di risorse e di personale degli uffici di polizia stradale sul territorio, a cui da molto tempo stiamo assistendo, inascoltati.

Non e’ la giusta soluzione quella operata dall’amministrazione di pensare alla vigilanza delle autostrade solo durante gli esodi vacanzieri, impiegando, per effetto della “coperta corta”, le pattuglie della viabilità ordinaria, a discapito della sicurezza di quest’ultima, come ci dicono ormai le statistiche, dove, ormai sguarnite, si potrebbero verificare analoghi episodi criminali.

E’ necessario, al contrario, programmare un potenziamento delle sezioni autostradali in termini di risorse umane, per attivare presidi costanti durante l’intero anno, in modo da garantire prevenzione e sicurezza delle persone lungo le autostrade, divenute ormai territorio di nessuno ed eccezione delle festività ricorrenti.

Nella circostanza della rapina citata, il primo intervento e’ stato assicurato dall’unica pattuglia disponibile della sottosezione di Pescara nord – Città Sant’Angelo che ha ben operato, come riferito da un testimone che ha vissuto l’intera vicenda. ai suoi componenti va il plauso del Siulp, come nella precedente occasione, in attesa di quelli, più concreti che l’amministrazione valutera’.

L’ausilio e’ stato garantito prontamente da altro personale della polizia di stato che, operando in altri ambiti, si e’ esposto a rischi maggiori, non avendo ricevuto adeguata formazione professionale sulla viabilità e sugli interventi in autostrada.

Vi è la spiacevole sensazione che, trattandosi di un servizio autostradale in convenzione con una società privata, l’amministrazione sia più preoccupata a garantire detta convenzione e la scorrevolezza del traffico, piuttosto che la sicurezza dei fruitori e degli operatori della polizia di stato.

A parere della scrivente organizzazione sindacale, che tratterà un approfondimento in occasione del prossimo direttivo regionale che si terra’ a Chieti il prossimo 21 giugno, il tema e’ particolarmente importante e andrebbe affrontato con una diversa consapevolezza all’interno dei processi decisionali della pubblica amministrazione.

Paolo Tamburro

Segretario Siulp Abruzzo

http://www.abruzzoindependent.it/news/Rapine-ai-portavalori-Siulp-Non-e-solo-una-questione-di-artiglieria/11938.htm

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Cagliari, da due mesi senza stipendio: la protesta di novanta guardie giurate

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Cronaca

09 giugno 2016

Cagliari, da due mesi senza stipendio: la protesta di novanta guardie giurate

All’appello mancano gli stipendi di aprile e maggio. Senza contare le poche speranze di ricevere quello di giugno con tanto di quattordicesima.

I novanta dipendenti della società di vigilanza privata cagliaritana Nuova Sicurvis sono sul piede di guerra da mesi, ma alle porte dell’estate la vertenza si fa sempre più drammatica. A denunciare lo stallo è il sindacato Unal: “Non intendiamo più tollerare simili comportamenti – conferma il presidente provinciale Efisio Atzeni – attiveremo una procedura di raffreddamento e di conciliazione per il mancato pagamento delle retribuzioni che porterà presto a uno sciopero”.

di Luca Mascia

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/06/09/

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Ascoli, contratto interativo e pasti Insorgono i sindacati dei vigilantes

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Cronaca

Sabato 11 Giugno 2016, 09:27

Ascoli, contratto interativo e pasti Insorgono i sindacati dei vigilantes

ASCOLI – La Filcams Cgil di Ascoli ha denunciato la difficile situazione in cui si trovano a dover operare gran parte dei lavoratori impegnati nel settore della vigilanza privata. Secondo quanto sostenuto dal sindacato due delle tre ditte di vigilanza privata che operano sul territorio provinciale non rispetterebbero i requisiti minimi imposti nella normativa vigente in materia.

«Per questo motivo alla fine di aprile abbiamo scritto al prefetto, alla Procura, alla Questura e anche all’Asur denunciando quanto sta avvenendo ovvero la disdetta e la mancata applicazione del contratto integrativo provinciale da parte di alcune ditte di vigilanza che per far fronte alla concorrenza hanno abbassato il costo del lavoro sulla pelle dei lavoratori – tuona Alessandro Pompei di Filcams Cgil -. Così facendo non si raggiungono i requisiti minimi disciplinati dal decreto ministeriale».

Motivo questo che ha indotto il sindacato apprendere l’iniziativa e denunciare quanto sta avvenendo. «Lo scorso mese di settembre – ricorda Pompei – la Vigile Picena ha recapitato una lettera alle organizzazioni sindacali nella quale si comunicatala disdetta del contratto integrativo provinciale senza addurre motivazioni. Poco tempo dopo anche la FiFa Security sospende di fatto l’erogazione dei buoni pasto disapplicando, quindi, lo stesso contratto. Così facendo si dequalifica l’intero settore mettendo a rischio la concentrazione degli agenti, abbassando così anche il livello di sicurezza». All’inizio del mese è arrivata la risposta della Prefettura che ha informato il sindacato di aver chiesto delucidazioni alle aziende.

«Abbiamo denunciato questa situazione – ha dichiarato Pompei -.perchè non è accettabile che chi rispetta la legge venga penalizzato. Se ci sono dei requisiti minimi previsti, si facciano rispettare e chiediamo a chi è preposto a controllore di prendere iniziative e eventuali provvedimenti. Vogliamo che la nostra denuncia abbia un seguito e per questo non abbasseremo la guardia».

http://www.corriereadriatico.it/ascoli_piceno/ascoli_vigilanza_privata_contratto-1789005.html

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Quarto, il Si.U.L.C. ottiene una interrogazione parlamentare dal M5S

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Attualità

Giugno 15, 2016

Quarto, il Si.U.L.C. ottiene una interrogazione parlamentare dal M5S

Scritto da Salvatore Di Bonito, Segretario Nazionale Si.U.L.C

Il Sindacato da anni cerca di accendere i riflettori su un problema serio che fagocità milioni di euro: quello dei fallimenti anomali degli istituti di vigilanza

Da anni il Si.U.L.C. ha messo in guardia i Governi, i Ministri, le Prefetture e le Direzioni Provinciali del Lavoro dell’anomalia rappresentata da decine e decine di Istituti di Vigilanza Privata che hanno fagocitato miliardi di euro dalle casse dello Stato sotto forma di cassa integrazione falsa, false mobilità, falsi stati di crisi, contratti “anomali” stranamente stipulati, prima del fallimento, con una sola sigla sindacale, etc.

Tutto questo infinito giro di miliardi è sempre stato fatto presente, in tempi non sospetti, a tutti gli Organi competenti e, ciò nonostante, solo la Magistratura è dovuta intervenire per fermare, anche se tardi, quelle associazioni a delinquere finalizzate alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e alle tasche dei cittadini senza soldi.

Questo ultradecennale miliardario “giro di affari”, che vede tutti coinvolti, dagli pseudo Istituti di Vigilanza, gestiti sempre dagli stessi “comitati di affari familiari”, ai vari Organi dello Stato, compresi i Ministri ALFANO e POLETTI, e che erano, e sono, a perfetta conoscenza di queste illegalità ramificate come una piovra, che hanno, e stanno, dissanguato le casse dell’I.N.P.S. e delle Regioni.

Quel che colpisce è il fatto che a fronte degli innumerevoli e “sempre piu’ strani” fallimenti degli istituti di Vigilanza, le autorizzazioni e licenze per nuovi Istituti di Vigilanza vengono continuamente rilasciati dagli Enti preposti. Ma se vengono dichiarati continui stati di crisi miliardari da parte di questi pseudo-Istituti, come mai se ne fanno aprire altri che poi, guarda caso, falliscono a loro volta in modo milionario?

Dopo questi continui, ed “inarrestabili” scandali al sole, il Senatore Sergio PUGLIA, del M5S, insieme ai Senatori SANTANGELO, PAGLINI, GIARRUSSO, SERRA, MORONESE e DONNO, ha presentato una interrogazione parlamentare ad hoc di cui se ne attende la calendarizzazione. Il Si.U.L.C. chiede che per far terminare questo infinito scandalo, che vede le Istituzioni colpite e apparentemente coinvolte, in modo pregnante, stante il loro anomalo immobilismo, con questa INARRESTABILE E MILIARDARIA PIOVRA, venga, finalmente, istituito il tanto promesso Registro delle Guardie Giurate, da dove le Guardie Giurate devono essere assunte per evitare il proliferare di migliaia di armi nelle Città, nonostante l’allarme terrorismo e mafia, l’applicazione e rispetto del cd.

Decreto Maroni che stabilisce la “capacità tecnica” di un Istituto di Vigilanza per potere operare così da evitare “fallimenti miliardari e truffe continue ed aggravate” di cui le cronache sono piene. Il Si.U.L.C. attende che vengano salvaguardati i livelli occupazionali e che i lavoratori ed i cittadini vengano salvaguardati da questi pseudo imprenditori “a conduzione familiare” che pensano solo ad arricchirsi dalle casse dell’erario e sulla disperazione di migliaia di famiglie.

Il Segretario Nazionale
DI BONITO Salvatore

In allegato la documentazione fornita dal Segretario nazionale Di Bonito
LETTERA INTERR PARLAMENTARE.pdf

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I vigilantes costretti a lavorare senza paga

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ilpiccolo

Cronaca

16 giugno 2016

I vigilantes costretti a lavorare senza paga

Situazione paradossale per 22 dipendenti dell’Unita Fortior che controllano Tribunale e siti sensibili

Senza stipendio, costretti a lavorare perché occupano dei posti considerati sensibili. Come la portineria del Tribunale o quella del Consiglio regionale. In questa drammatica situazione si trovano 22 dipendenti dell’istituto di vigilanza Unita Fortior che da oltre un anno versa in un grave stato di crisi dovuta, come spiega Andrea De Luca, rappresentante della Filcams Cgil di Trieste, «a buchi di bilancio di diverso tipo».

Conseguenze, ammette il legale rappresentante Sergio Viscovich, di «ritardi di pagamenti da parte di aziende debitrici e anche altri problemi». Ieri mattina sono stati disposti alcuni decreti ingiuntivi per conto di alcuni dipendenti. Che – paradossalmente – si trovano tra incudine e martello. Come osserva l’avvocato Raffaele Tenaglia, il legale che assiste i lavoratori.

«Gran parte dei soldi – dice – sono stati pignorati da Equitalia e ora molti lavoratori sono in difficoltà. Speriamo – aggiunge – di superare questo difficile momento».

In una nota del sindacato si rileva che «nell’ultimo mese lo sconforto dovuto ai gravi problemi economici ha indotto già una decina di dipendenti a dimettersi al fine di poter accedere all’indennità di disoccupazione e solo alcuni di loro sono riusciti a ricollocarsi con altri istituti di vigilanza».

«I lavoratori che già durante il 2015 hanno subito il mancato pagamento di tre stipendi – si legge – vedono aggravarsi ulteriormente la situazione in quanto dal mese di marzo non hanno più percepito nessuna retribuzione mettendo in grave crisi le loro famiglie. A nulla – continua la nota – è servito il tentativo da parte della Prefettura, assieme all’organizzazione sindacale, di mediare un piano di rientro al quale i dipendenti hanno dato massima disponibilità, lasciando spazio solo alle vie giudiziarie dove i lavoratori coadiuvati dall’organizzazione sindacale si sono rivolti presentando al Tribunale ordinario i decreti ingiuntivi». Continua: «Nonostante le promesse non mantenute in merito al pagamento degli stipendi emerge che nella speranza di una soluzione, le guardie giurate hanno finora collaborato attivamente, continuando a lavorare e garantendo continuità su obiettivi considerati sensibili come il Tribunale e il Consiglio Regionale, ma anche a clienti privati come la Fincantieri, istituiti bancari e utenti vigilati con pattuglie notturne». (c.b.)

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2016/06/16/news/i-vigilantes-costretti-a-lavorare-senza-paga-1.13674914

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LA NUOVA “PIOVRA”

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Cronaca

domenica, 19, giugno, 2016

Riceviamo e pubblichiamo con diritto di replica

LA NUOVA “PIOVRA”

Da anni il Si.U.L.C. ha messo in guardia i Governi, i Ministri, le Prefetture e le Direzioni Provinciali del Lavoro dell’anomalia rappresentata da decine e decine di Istituti di Vigilanza Privata che hanno fagocitato miliardi di euro dalle casse dello Stato sotto forma di cassa integrazione falsa, false mobilità, falsi stati di crisi, contratti “anomali” stranamente stipulati, prima del fallimento, con una sola sigla sindacale, etc.

Tutto questo infinito giro di miliardi è sempre stato fatto presente, in tempi non sospetti, a tutti gli Organi competenti e, ciò nonostante, solo la Magistratura è dovuta intervenire per fermare, anche se tardi, quelle associazioni a delinquere finalizzate alla truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e alle tasche dei cittadini senza soldi.

Questo ultradecennale miliardario “giro di affari”, che vede tutti coinvolti, dagli pseudo Istituti di Vigilanza, gestiti sempre dagli stessi “comitati di affari familiari”, ai vari Organi dello Stato, compresi i Ministri ALFANO e POLETTI, e che erano, e sono, a perfetta conoscenza di queste illegalità ramificate come una piovra, che hanno, e stanno, dissanguando le casse dell’I.N.P.S. e delle Regioni.

Quel che colpisce è il fatto che a fronte degli innumerevoli e “sempre piu’ strani” fallimenti degli istituti di Vigilanza, le autorizzazioni e licenze per nuovi Istituti di Vigilanza vengono continuamente rilasciati dagli Enti preposti.

Ma se vengono dichiarati continui stati di crisi miliardari da parte di questi pseudo-Istituti, come mai se ne fanno aprire altri che poi, guarda caso, falliscono a loro volta in modo milionario?

Il Si.U.L.C. chiede che per far terminare questo infinito scandalo, che vede le Istituzioni colpite e apparentemente coinvolte, in modo pregnante, stante il loro anomalo immobilismo, con questa INARRESTABILE E MILIARDARIA PIOVRA, venga, finalmente, istituito il tanto promesso Registro delle Guardie Giurate, da dove le Guardie Giurate devono essere assunte per evitare il proliferare di migliaia di armi nelle Città, nonostante l’allarme terrorismo e mafia, l’applicazione e rispetto del cd. Decreto Maroni” che stabilisce la “capacità tecnica” di un Istituto di Vigilanza per potere operare così da evitare “fallimenti miliardari e truffe continue ed aggravate” di cui le cronache sono piene.

Il Si.U.L.C. attende che vengano salvaguardati i livelli occupazionali e che i lavoratori ed i cittadini vengano salvaguardati da questi pseudo imprenditori “a conduzione familiare” che pensano solo ad arricchirsi dalle casse dell’erario e sulla disperazione di migliaia di famiglie.

A riguardo è stata presentata una interrogazione parlamentare di cui si attende la calendarizzazione.

Il Segretario Nazionale – – DI BONITO Salvatore

http://www.imolaoggi.it/2016/06/19/la-nuova-piovra/

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Guardie giurate, l’Ugl: “Raddoppiare gli uomini nei servizi di vigilanza e nel trasporto valori”

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Politica

20 giugno 2016 16:19

Guardie giurate, l’Ugl: “Raddoppiare gli uomini nei servizi di vigilanza e nel trasporto valori”

Il segretario Ugl della Sicurezza Civile (il comparto delle guardie giurate), Filippo Lo Giudice, ha incontrato lunedì mattina a Rimini il vice prefetto vicario Clemente Di Nuzzo e Giuseppe Mario Puzzo, vice prefetto aggiunto

Il segretario Ugl della Sicurezza Civile (il comparto delle guardie giurate), Filippo Lo Giudice, ha incontrato lunedì mattina a Rimini il vice prefetto vicario Clemente Di Nuzzo e Giuseppe Mario Puzzo, vice prefetto aggiunto. “Noi dell’Ugl non abbiamo preclusione per nessuno e siamo lieti che anche altri , pur solitamente silenziosi e poco inclini a commentare i problemi della categoria, concorrano alla difesa dei diritti delle guardie giurate – afferma il segretario regionale del sindacato Ugl Sicurezza Civile dell’ Emilia-Romagna -. E proprio perchè ritieniamo che la sicurezza sia un bene comune che ravvisiamo l’urgenza di un dibattito ampio e di un necessario potenziamento dei dispositivi di prevenzione e di controllo dei territorio e di una maggiore sinergia fra le forze dell’ordine pubbliche e private”.

“Da due anni , come Ugl – conclude Filippo Lo Giudice ,- ci siamo attivati in ogni sede , in ogni prefettura e questura della Romagna per sollecitare anche dal basso la modifica della legge e portare a due il numero di guardie in pattuglia e almeno tre quelle destinate al servizio di portavalori. Una misura che riteniamo minima se si pensa che alcune aziende, per risparmiare sui costi, inviano , come consentito dalla normativa, soltanto una guardia giurata o al massimo due nel furgone per il trasporto contanti, rendendo più facile la vita alla criminalità”.

Lo Giudice ha chiesto di mettere mano a livello nazionale al cosiddetto decreto Maroni, che permette ai titolari degli istituti di vigilanza di mandare soltanto una guardia giurata in pattuglia o in servizio di ronda (a differenza delle forze dell’ordine che svolgono in servizio in coppia) e limita ad uno-due il numero minimo di guardie a difesa di portavalori. Sulla stessa linea la richiesta di modifica del cosiddetto decreto Maroni (la 269 del 2010 sugli Istituti di Vigilanza) avanzata dal segretario nazionale dell’Ugl sicurezza civile Enrico Doddi, che inconterà il Ministro dell’Interno Alfano il prossimo 28 giugno al Viminale.

http://www.riminitoday.it/politica/richiesta-ugl-sicurezza-guardie-giurate-incontro-rimini.html

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Movida Pescara: “Vigilantes si, ma professionisti”

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Cronaca

giu 21, 2016

Movida Pescara: “Vigilantes si, ma professionisti”

Fabio Lussoso

Movida Pescara: “Vigilantes si, ma professionisti”. L’apertura di numerosi locali in centro a Pescara per la somministrazione di bevande alcoliche ed alimenti ha richiamato soprattutto nel fine settimana, il popolo della notte. Aumentano gli episodi di inciviltà ed aumenta il rischio per l’incolumità dei cittadini. L’Ugl Sicurezza Civile chiede il rispetto delle regole e la lotta all’ abusivismo.

Piene di vita e movimento le vie del centro cittadino per la soddisfazione dei titolari dei locali e delle loro tasche. Ma inevitabilmente il fenomeno richiama l’attenzione sull’ordine pubblico ed il diritto alla quiete delle tante famiglie residenti nella zona. E’ notizia di questi giorni l’iniziativa di alcuni imprenditori di demandare il servizio di vigilanza ai privati. Vigilantes privi di ogni iscrizione e requisito ai quali demandare il servizio di controllo e sicurezza. Una scelta fortemente criticata dalla Segreteria Regionale dell’UGL Sicurezza Civile che in una nota esprime forti perplessità. Dovrebbe essere verificato, afferma Fabio Urbini dell’Ugl, se le aziende che svolgono tale servizio siano in regola con quanto previsto dal Dm. 269/10 e successive modifiche e se siano in possesso delle relative autorizzazioni o che al contrario, come purtroppo sempre più spesso accade, operino con personale inadeguato che nulla ha a che fare con le Guardie Giurate. Ci auguriamo, afferma infine Fabio Urbini, che le istituzioni vigilino attentamente per impedire che venga svolto abusivamente un servizio fondamentale per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini. E soprattutto per tutelare quelle imprese regolarmente autorizzate che dovono confrontarsi con una concorrenza sempre più sleale.

http://www.rete8.it/cronaca/387movida-pescara-vigilantes-si-ma-professionisti/

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Ugl: “Il Pd boccia il coinvolgimento delle guardie giurate. Non c’è volontà di contrastare il crimine”

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4Live

Sindacato

29 giugno 2016

Ugl: “Il Pd boccia il coinvolgimento delle guardie giurate. Non c’è volontà di contrastare il crimine”

“Ringrazio pubblicamente il Movimento 5 stelle di Forlì e i 2000 cittadini che hanno firmato la petizione sicurezza che prevede l’impiego della vigilanza privata nei servizi di controllo diurno e notturno nelle aree a rischio e degradate della città. Ritengo un macroscopico errore che la giunta comunale, il sindaco Drei, e il partito di maggioranza che lo sostiene, il Pd, abbiano bocciato una proposta che comunque forniva delle soluzioni concrete a contrastare il fenomeno dei furti in abitazione ed arginare l’aumento del degrado urbano che innesca malcostume e insicurezza nella cittadinanza“. Queste le parole di Filippo Lo Giudice segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Sicurezza civile (il sindacato delle guardie giurate), in seguito alla bocciatura in consiglio comunale della petizione sicurezza del Movimento 5 stelle di Forlì. “L’ordine del giorno presentato dal Pd che prevede il coordinamento dei vigili urbani con le forze dell’ordine; un miglioramento degli organici della Polizia Municipale dell’Unione; maggiori investimenti in materia di sicurezza e videosorveglianza ed il coinvolgimento dei quartieri non è sufficiente a risolvere il problema che vede Forlì maglia nera in tutta Italia per i furti in abitazione. Il sindaco e la sua giunta si sono dimostrati insensibili alla proposta che anche l’ Ugl Sicurezza civile aveva a suo tempo avanzato al Comune di Forlì, ovvero mettere in campo ogni mezzo – compresa la vigilanza privata – per arginare l’assalto della criminalità“: aggiunge il segretario Filippo Lo Giudice.
“Il Pd ha dimostrato di non voler ascoltare la voce di 2000 forlivesi, di non aver fornito risposte a esigenze legittime, e non ci spieghiamo l’atteggiamento di liste civiche che a parole si dicono favorevoli a combattere il crimine e poi nei fatti, e nel voto e nelle dichiarazioni d’aula, dimostrano esattamente il contrario. Così come riteniamo ridicole le affermazioni di alcuni consiglieri comunali del Pd che minimizzano il problema dei furti nelle abitazioni. ‘Forlì non è Caracas’: ha Lodovico Vico Zanetti, si vede che non si è mai confrontato con i forlivesi, i cittadini, le tante famiglie e i tantissimi negozianti o titolari di impresa che si sono visti svaligiare casa o il magazzino più volte nell’arco dello stesso anno, degli stessi mesi, come bene riportano le cronache dei giornali ogni giorno!” conclude il segretario regionale Emilia-Romagna dell’Ugl Sicurezza civile, Filippo Lo Giudice.

http://www.4live.it/2016/06/ugl-il-pd-boccia-il-coinvolgimento-delle-guardie-giurate-non-ce-volonta-di-contrastare-il-crimine/

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Negato un giorno di permesso a un vigile giurato: protestano i sindacati

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Economia e Lavoro

30 giugno 2016 17:50

Negato un giorno di permesso a un vigile giurato: protestano i sindacati

Qualche giorno fa un lavoratore di un noto Istituto di Vigilanza che opera nella provincia di Siena ha ricevuto una comunicazione da parte del suo datore di lavoro con cui gli veniva rifiutato un giorno di permesso della Legge 104 per i disabili e loro familiari; l’azienda sosteneva che per poterlo richiedere doveva fornire documentazione medica attestante la sua necessità e, prima dei saluti, accusava il lavoratore di aver preso tale giorno per poter guardare in tv la finale del Campionato Europeo di Calcio.

“Ci sembra d’obbligo chiarire – spiega Mariano Di Gioia della Filcams Cgil di Siena – che per usufruire di tali permessi vi è già stato un percorso prestabilito dalla legge che è terminato presso un’apposita commissione medica che ne ha determinato il riconoscimento; in seguito il lavoratore deve comunicare, possibilmente con largo anticipo, come è accaduto in questo caso, solo il giorno (o le ore) in cui utilizzerà il permesso in modo che l’azienda si possa organizzare”.

“Dire che il lavoratore volesse utilizzare il permesso per altri fini – prosegue il sindacalista – ci ha indignato e rammaricato. Increduli della comunicazione, abbiamo cercato di capire il perché delle gravi affermazioni lesive della dignità del lavoratore e del disabile assistito e purtroppo abbiamo verificato che nella Vigilanza privata ci sono alcuni datori di lavoro che si erigono a paladini della giustizia e dell’onestà informando l’Inps di possibili usi impropri della 104 o che addirittura provano a dare consigli ai Medici di base su come prescrivere i periodi di malattia minacciando denunce presso l’Ordine dei medici. Ma guarda caso, la rettitudine termina nel momento in cui si tratta di fare profitto”.

“Non ci si preoccupa – denuncia Di Gioia – di quelle GPG (Guardie Particolari Giurate) che fanno turni massacranti anche di 12 ore, per lo più notturne! Non ci si fa scrupolo di spostare i turni di riposo e di creare contestazioni disciplinari ad arte, con sospensione dal lavoro e perdita di salario o addirittura addebiti di danni, con un notevole guadagno da parte datoriale! Non ci si vergogna di far utilizzare ai lavoratori le proprie auto per i piantonamenti fissi! Con tutti i rischi del caso, in quanto una macchina dell’istituto potrebbe costituire un deterrente per eventuali malintenzionati! Quello della vigilanza è un settore delicato e particolare, dove c’è bisogno di maggiore attenzione da parte di tutti”.

“Ci auguriamo almeno, – conclude la Filcams Cgil – che la sera del 10 luglio il lavoratore possa tifare Italia insieme al proprio familiare disabile!”.

Fonte: Cgil Siena – Ufficio stampa e comunicazione

http://www.gonews.it/2016/06/30/negato-un-giorno-permesso-un-vigile-giurato-protestano-sindacati/

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FSI ricevuta dalla Prefettura di Palermo su aggressioni nel pronto soccorso palermitano e nuova rete ospedaliera approvata

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Cronaca

03 Luglio 2016 09:06

FSI ricevuta dalla Prefettura di Palermo su aggressioni nel pronto soccorso palermitano e nuova rete ospedaliera approvata

Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti di personale infermieristico, medico e sanitario

Un posto fisso di polizia e più vigilanza privata nei pronto soccorso palermitani che ancora ne sono sprovvisti. A chiederlo è la Fsi, Federazione Sindacati Indipendenti a seguito dei numerosi casi di aggressione nei confronti di personale infermieristico, medico e sanitario. Il 13 giugno scorso, a Palermo, un uomo ha spintonato al muro una dottoressa e ha dato 2 pugni all’infermiera, seminando il panico tra i pazienti, in attesa di essere soccorsi con codici gialli e verdi.

Il sindacato aveva già denunciato episodi analoghi dovuti alla mancanza di sicurezza e alla carenza di personale sanitario, ai prefetti della Sicilia e all’assessore regionale Baldo Gucciardi che ha ricevuto la Fsi proprio il 29 giugno scorso.

“I posti di polizia, negli ospedali sprovvisti, sono ormai necessari – dichiara Calogero Coniglio componente della segreteria regionale della Fsi e coordinatore regionale della Confederazione Usae – dopo i numerosi episodi di violenza che si sono registrati all’interno dei punti di emergenza soprattutto in un capoluogo di regione che conta assieme agli extracomunitari non censiti quasi un milione di abitanti. Negli ultimi mesi, da aprile ad oggi, ben 4 volte il personale sanitario dei pronto soccorso Villa Sofia-Cervello, Civico il Policlinico ha subito aggressioni fisiche. Gli ospedali Policlinico, Ingrassia e Cervello sono sprovvisti di posto di polizia, mentre al Villa Sofia è garantito il servizio fino alle 20. Una situazione che dovrebbe suscitare l’attenzione anche del gruppo al consiglio comunale. Avevamo scritto alla Regione e ai sindaci delle 2 città con il maggior numero di abitanti Leoluca Orlando a Palermo e Bianco a Catania, ma i due sindaci hanno ignorato la problematica da noi segnalata non convocandoci. Evidentemente alla politica non interessa questa problematica”.

Sono state fatte negli anni addietro 9 denunce alla Procure siciliane e due interrogazioni parlamentari ai Ministri della Salute e degli Interni alla Camera e al Senato promosse dalla Fsi.

“Ieri siamo stati ricevuti dal Capo di Gabinetto della Prefettura dott. Umberto Massocco e dal Vice Prefetto Aggiunto dott.ssa Maria Baratta – continua Coniglio – che hanno dimostrato grande attenzione, la prefettura si è mostrata subito disponibile ad attivarsi, e a chiedere alle amministrazioni chiarimenti in merito alle ultime gravi aggressioni per verificare se sono state rispettate le norme sulla sicurezza del lavoro da parte delle aziende.

Il Capo di Gabinetto ha dichiarato che “garantirà la massima attenzione rispetto alle questioni prospettate dalla Fsi in considerazione della loro rilevanza rispetto all’interesse collettivo”.

“Mentre noi ieri portavamo sul tavolo della prefettura di Palermo le problematiche della sanità siciliana, carenza di personale sanitario – dichiara Antonio Di Martino, dirigente sindacale – a Roma il Ministero della Salute approvava il Piano della rete ospedaliera siciliana, precisamente il nuovo decreto 1188/2016 firmato il 29/6/16 dall’assessore – continua Coniglio – Il documento, che stiamo analizzando pagina per pagina, tabella per tabella, doveva delineare i posti letto, e fissare chiusure e accorpamenti di reparti, di unità operative, semplici e complesse. Sulla rete ospedaliera si baserà il programma di assunzioni, continuamente rimandate a data da destinarsi. Il piano, partorisce dopo un lungo iter che ha visto da un lato i politici romani, nei Ministeri della Salute e dell’Economia, che chiedono la chiusura dei piccoli ospedali, dall’altro i politici siciliani impegnati a tutelare le strutture del bacino elettorale di pertinenza, in una perversa logica spartitoria di letti e di primari. Tutto ciò a scapito della buona sanità”. “Auspichiamo che dal documento sortiscano meno posti per primari, meno dirigenti, e più infermieri, medici delle aree d’emergenza, fisioterapisti, tecnici di radiologia e di laboratorio analisi, ostetriche/i, oss, insomma le professioni sanitarie non mediche che ogni giorno lavorano in prima linea. Al momento nessun plauso a nessuno, aspettiamo di leggere bene i numeri. Il Piano approvato della rete ospedaliera per essere operativo dovrà essere pubblicato sulla gazzetta ufficiale di agosto”, conclude il sindacato.

http://www.cataniatoday.it/cronaca/Fsi-ricevuta-dalla-prefettura-di-palermo-su-aggressioni-nel-pronto-soccorso-palermitano-e-nuova-rete-ospedaliera-approvata.html

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Referendum tra i lavoratori della Securpol Group sull’ipotesi di accordo per i 324 esuberi

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Politica

Giovedì, 07 Luglio 2016 00:00

Referendum tra i lavoratori della Securpol Group sull’ipotesi di accordo per i 324 esuberi

PROVINCIA – Ricorso alla mobilità non oppositiva ed incentivata, attivazione del contratto di solidarietà difensivo, nuovo modello organizzativo e disposizioni integrative. Sono questi i quattro punti cardine dell’ipotesi di accordo raggiunta dai sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs e la direzione della Securpol Group per gestire la procedura di licenziamento avviata dall’istituto di vigilanza privata per 324 addetti inseriti nel ruolo tecnico-operativo nelle 16 sedi in Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto.

L’intesa, sottoposta al referendum dei lavoratori, prevede per gli addetti che non si opporranno alla mobilità, un incentivo all’esodo di 6mila euro. La riduzione oraria media massima prevista dall’ammortizzatore sociale difensivo – attivato dal 1° settembre 2016 fino al 31 agosto 2017 – sarà del 25% dell’orario individuale. Per tutta la durata del contratto di solidarietà la Securpol Group potrà assumere personale a tempo determinato con rapporto di lavoro part-time a 25 ore settimanali.

Il nuovo modello organizzativo prevede inoltre un orario normale di lavoro unico per tutto il personale ad eccezione dei dipendenti part time – con riparametrazione della retribuzione al nuovo orario e divisore contrattuale invariato – di 30 ore settimanali per i primi 12 mesi, 32 ore dal 13° al 24° mese, 34 ore dal 25° al 36° mese e 36 ore settimanali a regime dal quarto anno. Ai lavoratori potrà inoltre essere richiesto un pacchetto aggiuntivo di ore lavorabili in regime di flessibilità e retribuite con una maggiorazione economica dal 20% al 60%. Tra gli istituti individuati dall’intesa anche l’erogazione di un importo economico di 90€ mensili per 48 mesi a titolo di risarcimento e il ricorso al meccanismo della banca delle ore; il valore del ticket restaurant sarà determinato in 7 euro per ogni giornata di effettiva prestazione.

“Per la Fisascat Cisl il percorso delineato, si configura allo stato come l’unico tentativo concretamente realizzabile per imprimere una svolta alla deriva gestionaleche interessa ormai da qualche anno la Securpol Group Srl e per evitare la dispersione occupazionale e professionale attualmente esistente presso l’istituto di vigilanza privata” ha dichiarato il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice. “Se la struttura dei costi attualmente sostenuta dall’istituto di vigilanza privata non sarà drasticamente ridotta – ha aggiunto – è facile prevedere che i 324 esuberi saranno solo la prima tranche dei licenziati”. “E’ evidente che la società dovrà compiere un ulteriore sforzo anche in termini di investimenti e politica commerciale per acquisizione di nuovi servizi, oltre all’ammodernamento del parco mezzi e delle dotazioni individuali” ha concluso il sindacalista,

Le operazioni di voto attraverso il referendum dei lavoratori si concluderanno in tempo utile per il prossimo incontro in sede ministeriale aggiornato al 18 luglio.

http://www.radiogold.it/notizie/7-politica/81780-referendum-tra-i-lavoratori-della-securpol-group-sull-ipotesi-di-accordo-per-i-324-esuberi

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Via Roma, maxi premi ai dirigenti regionali e vigilantes alla fame

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Cronaca

19/07/2016 11:38

Via Roma, maxi premi ai dirigenti regionali e vigilantes alla fame

Il duro attacco dell’esponente della Ugl, Antonio Lentini: “Si è parlato tanto di risparmio, ma non è proprio così per le somme erogate ai dirigenti regionali, mentre un addetto al portierato non arriva a percepire nemmeno mille euro mensili”

Alessandro Congia

“Sa di beffa e fa male al cuore sapere che ai funzionari regionali è stato elargito un premio di produzione di circa 30.000 euro lordi a testa…soldi pubblici ..soldi nostri – dichiara amaramente Antonio Lentini, dirigente del comparto sicurezza civile, Ugl – se pensiamo che negli ultimi appalti regionali vergognosamente al ribasso un operatore del portierato non arriva a percepire annualmente del portierato annualmente riesce a malapena a percepire 9.000 euro, ossia 850 euro mensili. Un terzo della cifra assegnata in un solo colpo ai signori dirigenti regionali. Una scelta obbligata in nome del risparmio cosi avevano dichiarato gli enti locali un anno fa’, un risparmio che serve a perpetuare una casta e sempre piu’ fine a se stessa e che non esita a risparmiare sulla pelle dei lavoratori imponendo stipendi da caporalato come dichiarato da una consigliera regionale qualche tempo fa. Non del tutto provocatoriamente ho intenzione di rivolgermi alla commissione Jo Cox istituita dalla Presidente Laura Boldrini, una commissione nata per contrastare l’odio e il razzismo e ogni forma di discriminazione”.

http://www.castedduonline.it/sardegna/campidano/38331/via-roma-maxi-premi-ai-dirigenti-regionali-e-vigilantes-alla-fame.html

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