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Colpo al portavalori. Dalla Uiltucs Toscana: “Caso isolato, delle guardie giurate ci si può fidare”

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Cronaca

28 luglio 2016 12:35

Colpo al portavalori. Dalla Uiltucs Toscana: “Caso isolato, delle guardie giurate ci si può fidare”

Dal mondo sindacale arriva il commento delle Gpg della Uiltucs Uil Toscana.

Claudia Failli

“Non colpite una categoria intera”.

L’appello è quello lanciato dalla segreteria regionale della Uiltucs che, all’indomani dell’arresto di Antonio Di Stazio, prende posizione a difesa della categoria delle guardie giurate.

Il 60enne infatti, dipendente della Securpol di Arezzo, è accusato di furto aggravato dopo essere sparito a bordo di uno dei furgoni della ditta dove erano contenuti ben 50 chili d’oro.

http://www.arezzonotizie.it/attualita/colpo-al-portavalori-dalla-uiltucs-toscana-caso-isolato-delle-guardie-giurate-ci-si-puo-fidare/

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Guardie Giurate, Ugl: lavoro malpagato e fatto di tanti doveri e pochi diritti

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Sindacato

1 agosto 2016

Guardie Giurate, Ugl: lavoro malpagato e fatto di tanti doveri e pochi diritti

Di Filippo Virzì

“Il lavoro della Guardia Particolare Giurata è un lavoro difficile malpagato e fatto di tanti doveri e pochi diritti.

Non ci sono meriti per quello che fa, è costretta a scegliere sempre tra il minore dei mali. L’altra notte a Palermo, due colleghi di pattuglia all’una di notte hanno salvato la vita di una bambina di 4 anni, che il padre scalzo e a torso nudo teneva in braccio cercando aiuto per strada. Hanno deciso, dopo avere notato che la bambina priva di coscienza e con insufficienza respiratorie, di non attendere l’arrivo dell’ambulanza, chiamata con l’ausilio della centrale operativa, e trasportare con l’auto di servizio padre e bambina in ospedale, cercando di rianimarla durante il tragitto. La storia è a lieto fine, la bambina dopo l’intervento dei medici si è ripresa. Per loro nessun encomio, nessuna notizia nessun clamore, nessun “riconoscimento” da parte di nessuno, come qualche settimana fà per un’altro collega che da solo ha gestito una rapina in un istituto di credito arrestando i due malviventi”.

Questo è quanto si legge in una nota diramata dalla Federazione Provinciale di Palermo, dell’Ugl Sicurezza Civile.

La stessa nota conclude asserendo che “le Guardie Particolari Giurate riescono a fare notizia solo quando commettono presunti reati, per il resto rimangono invisibili, pur come in questi casi rendendo un servizio alla cittadinanza, e che il sindacato, l’Ugl Sicurezza Civile al fianco giornalmente delle Guardie Giurate, si batte affinché questa professione venga finalmente riconosciuta come tale e dia agli operatori il giusto merito, per la loro dedizione e per il loro sacrificio quotidiano, ai quali va un apprezzamento maggiore per tutto ciò che fanno senza avere nulla in cambi”.

https://mobmagazine.it/blog/2016/08/01/guardie-giurate-ugl-lavoro-malpagato-e-fatto-di-tanti-doveri-e-pochi-diritti/

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Guardie giurate, permane la grana retribuzioni

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Attualità

2 agosto 2016

Guardie giurate, permane la grana retribuzioni

I sindacati tornano a far luce sulla vertenza ‘Aquila’

di Vincenzo Ciccone

Filcams Molise, Fisascat Abruzzo Molise e Uiltucs Molise tornano a farsi sentire per le problematiche delle guardie giurate dell’istituto Aquila.

Al centro delle attenzione delle questioni ormai annose legate alle retribuzioni maturate.

“Come già avviene da troppi mesi – si legge in una nota – gli stipendi non vengono assolutamente corrisposti con regolarità, ma con ritardi medi di circa un mese ed, inoltre, con tempistiche differenti tra i lavoratori che hanno optato per il pagamento a mezzo bonifico e quelli che, invece, ricevono l’assegno con evidente discriminazione tra i lavoratori stessi. Proprio a conferma di tale situazione basti rilevare che – contrariamente ad ogni previsione di legge e di contratto che stabilisce il termine per il pagamento per la data del 15 luglio – i dipendenti che devono essere retribuiti a mezzo accredito in conto corrente ancora non percepiscono la quattordicesima mensilità 2016. Al primo agosto, invece, nessun lavoratore ha percepito neppure la retribuzione di giugno 2016. Da evidenziare, inoltre, la questione relativa al mancato versamento da parte della società ai Fondi di previdenza complementare ed agli Istituti bancari ed assicurativi delle quote di Tfr agli stessi destinate da parte dei lavoratori, così come è stato inutilmente atteso il riconoscimento economico della ‘pausa pranzo’ non goduta dai dipendenti”.

Di qui, da parte delle organizzazioni sindacali, l’auspicio che l’istituto provveda a sanare tutte le situazioni e che le istituzioni accolgano l’istanza delle organizzazioni sindacali e convochino al più presto un incontro.

http://www.primopianomolise.it/attualita/44904/guardie-giurate-permane-la-grana-retribuzioni/

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“La paga oraria sarà più alta di 4 euro”

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Cronaca

05/08/2016

“La paga oraria sarà più alta di 4 euro”

La Cisl dopo la sentenza del tribunale del lavoro. Le richieste sindacali nella piattaforma per il nuovo contratto Sefi

Maurizio Tropeano

il contratto che il tribunale del lavoro di Milano con una sentenza di primo grado ha giudicato incostituzionale perché viola l’articolo 36 della Carta è scaduto alla fine del 2015 e adesso le principali organizzazioni sindacali hanno sottoscritto una piattaforma unitaria che prevede di alzare i minimi retributivi.

Lo annuncia Vincenzo Dell’Orefice, segretario nazionale della Fisascat Cisl, che aveva firmato quel contratto nel 2013. E spiega: «Fino ad allora i trattamenti economici erano regolati da contratti vari e noi abbiamo lavorato per rendere il più possibile comuni le regole fissando tra le altre cose a 40 ore l’orario delle prestazioni».

Ma per il tribunale del lavoro di Milano «una retribuzione che prevede una paga oraria di 4,40 euro lordi manifestamente non è sufficiente al lavoratore per un’esistenza dignitosa». Soprattutto viola la Costituzione che prevede il diritto del lavoratore ad avere una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del suo lavoro».

PIÙ SOLDI CON LE INDENNITÀ

Il sindacalista, però, spiega che tre anni fa la scelta di una parte delle organizzazioni è stata quella di «mettere l’enfasi sulle indennità con la riduzione dell’orario di lavoro e altre voci che avrebbero permesso di valorizzare la professionalità e le mansioni del singolo lavoratore». In quel contratto, poi, era prevista una clausola di armonizzazione nel caso di cambiamento del contratto che avrebbe permesso di salvaguardare il reddito complessivo dei lavoratori». Dell’Orefice ipotizza che alcune aziende possano non aver applicato quella clausola.

Adesso la piattaforma messa a punto da tutte le organizzazioni sindacali punta all’omogeinizzazione dei trattamenti previsti per i lavoratori della vigilanza privata e per quelli dei servizi fiduciari. Uno strumento che dovrebbe permettere di alzare i minimi retributivi. Dell’Orefice, però, difende la scelta fatta nel vecchio contratto di «valorizzare il mestiere attraverso il pagamento delle indennità».

Adesso resta da capire se con il nuovo contratto l’aumento dei minimi non inciderà sulla riduzione delle indennità previste dal vecchio contratto. Quel che è certo è che si tratta di una partita molto complessa. A Torino, ad esempio, la Filcams Cgil , ha perso in primo grado una causa simile, ha fatto ricorso e il tribunale d’appello ha fissato l’udienza nel 2018.

NUOVE CAUSE?

Secondo il giudice che ha scritto al sentenza vinta dall’avvocato Fausto Raffone, però, sono «fortemente incostituzionali contratti come quelli Sefi e Unci (applicato dalla cooperative, ndr.). Ci sono gli spazi per rivendicare il diritto all’equa retribuzione come prevede la Costituzione» ma l’unico modo «di ottenere giustizia è attraverso una causa».

http://www.lastampa.it/2016/08/05/cronaca/nel-nuovo-contratto-la-paga-oraria-sar-pi-alta-di-euro-9r7SzDrB8OZxkdJaRP9UcK/pagina.html

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Porto di Genova tra i più inquinati del Mediterraneo. La denuncia delle forze di polizia

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Cronaca

15 agosto 2016

Porto di Genova tra i più inquinati del Mediterraneo. La denuncia delle forze di polizia

Genova – Il Porto di Genova incassa un duro colpo e viene investito dalla denuncia fatta dal SIAP, il sindacato di italiano di polizia, riguardo la situazione logistica e ambientale in cui gli operatori dello scalo genovese si trovano a dover lavorare.

Come riporta la nota stampa dello stesso sindacato, “il porto di Genova è uno dei più inquinati ed inquinanti di tutto il Mediterraneo visto il micidiale cocktail di veleni che quotidianamente riversa nell’ambiente”. Parole che non possono che adombrare il positivo resoconto di alcuni giorni diffuso dall’Autorità Portuale in merito al numero di container e passeggeri in transito a Genova nel primo semestre del 2016.

Oggi, a pochi giorni di distanza, arriva la denuncia del SIAP, le cui motivazioni, come si legge nel comunicato, sono diverse. In primo luogo, il sindacato di polizia denuncia come le banchine del porto di Genova non siano dotate di generatori elettrici obbligando così le navi attraccate a tenere costantemente accesi motori così potenti da inquinare più di centinaia di automobili “Euro 1”.

Oltre alla mancanza di generatori elettrici, un altro problema rilevato è quello legato a sbarchi e imbarchi, operazioni che vengono effettuate in aree ritenute “inadeguate per la sicurezza degli operatori addetti al controllo”, con il fenomeno che si accentua per le navi extra-Schengen dove la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Dogana e le Guardie Giurate sono costrette a lavorare in condizioni precarie senza luoghi di lavoro idonei.

Il terzo passaggio evidenziato dal SIAP è quello che riguarda poi il deposito a cielo aperto di carbone fossile presente in Porto e necessario alla centrale termoelettrica. Questo deposito viene descritto dal sindacato di polizia come “una fonte di rischio salute non solo per coloro che lavorano nell’area portuale, ma per tutta la città”.

I dati messi sul tavolo dal SIAP assumono un peso notevole, ma si attendono risposte e smentite da parte dell’Autorità Portuale, che a breve dovrebbe effettuare le contro analisi ambientali per verificare l’effettivo impatto ecologico del Porto di Genova e rispondere al prossimo passo che verrà mosso dal sindacato di polizia, ovvero quello di delegare ad Arpal l’effettuazione di rilevamenti all’interno dello scalo genovese per avvalorare la tesi delle forze di polizia e degli operatori portuali.

http://www.liguriaoggi.it/2016/08/15/porto-di-genova-tra-i-piu-inquinati-del-mediterraneo-la-denuncia-delle-forze-di-polizia/#

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Licenziato perché sciopera, il giudice lo reintegra

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Cronaca

23 agosto 2016

Licenziato perché sciopera, il giudice lo reintegra

La storia di una guardia giurata. L’azienda: “Ha abbandonato il posto di lavoro”

Forlì, 24 agosto 2016 – «Licenziato perché aveva scioperato contro il Jobs Act». Questo accadde nel dicembre 2014 – secondo la versione dell’Ugl, sindacato del quale era esponente alla Cavalieri Security – alla guardia giurata Fabio Versari. Che scelse di presentare ricorso. Il 17 agosto il giudice del lavoro Luca Mascini ha emesso il dispositivo di condanna in primo grado per l’azienda, disponendo il reintegro di Versari e il pagamento di tutte le retribuzioni dal giorno del licenziamento (si tratta di circa 1.300 euro mensili). «Premetto che non ho ancora letto la sentenza – dice il titolare della Cavalieri Security, Marco Contri –. Confermo di aver licenziato Versari per abbandono del posto di lavoro. Lo sciopero scattava alla mezzanotte del 12 dicembre 2014. Lui e un collega, quelli che decisero di scioperare, tornarono alla Cavalieri con il mezzo di lavoro grossomodo alle 2.30 di notte. Perché, mi chiedo io, se vuoi scioperare, non hai smontato alle 23?».

Contri contesta poi l’accusa di aver licenziato Versari in quanto esponente sindacale. «Nessuno in azienda, né io né i colleghi, ai quali l’ho chiesto espressamente, era stato informato che Versari era Rsa dell’Ugl. Nessuno l’ha mai eletto o votato». Perché l’altra guardia giurata non è stata licenziata? «Questo ragazzo, in forma scritta, mi ha spiegato di essere stato indotto in errore da Versari, che gli ha detto di essere un sindacalista e che potevano scioperare. Mi ha anche chiesto scusa. Da Versari invece nessuna risposta».

http://www.ilrestodelcarlino.it/forl%C3%AC/cronaca/licenziato-sciopero-1.2450741

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Apprendistato Applicazione nuovo Contratto

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Vigilanza Privata

14 settembre 2016

Apprendistato Applicazione nuovo Contratto

L’Ente Bilaterale Confederale (ENBIC), con Protocollo n. 29 del 30 luglio 2016, nel rispondere ad un quesito relativo ai CCNL aderenti all’Ente Bilaterale di Categoria, ha fornito un’interpretazione contrattuale autentica sull’allineamento della classificazione, retribuzione, normativo e della durata del contratto di apprendistato professionalizzante nei casi di applicazione di nuovo CCNL.

Tale interpretazione è integrativa dell’Accordo Interconfederale per la Disciplina dell’Apprendistato del 29 aprile 2013, applicabile dai CCNL “Commercio” e “Servizi” sottoscritti dalle Associazioni Datoriali ANPIT, Confazienda, CIDEC e UNICA, con le Organizzazioni Sindacali CISAL Terziario – CISAL e dell’Accordo Interconfederale del 16 ottobre 2015, applicabile dal CCNL “Vigilanza Privata, Investigazioni e Servizi Fiduciari”, sottoscritto dalle Associazioni Datoriali ANPIT, Confazienda, CIDEC, UNICA e Uniquality, con le Organizzazioni Sindacali CISAL SINALV – CISAL.

L’ENBIC specifica, in pratica, il percorso di allineamento contrattuale da rispettare in caso di passaggio di CCNL di un apprendista per quanto concerne:
•la classificazione professionale;
•la parte normativa;
•la retribuzione;
•la durata dei periodi di apprendistato e gli incrementi retributivi.

Allineamento della Parte Normativa

Chiarisce il Protocollo che fino alla scadenza del CCNL di provenienza, all’apprendista dovrà essere applicata la parte normativa che, almeno implicitamente, è stata richiamata nel suo contratto di assunzione.

Dalla data della prevista scadenza del CCNL di provenienza, all’apprendista dovrà essere applicata la parte normativa del CCNL di approdo.

Mediante accordo assistito tra le parti, si potrà prevedere che all’apprendista si applichi integralmente, sin dal momento del passaggio di CCNL, la parte normativa prevista dal CCNL di approdo (a titolo di esempio: trattamento di malattia, calcolo delle retribuzioni condizionate, ferie, permessi eccetera).

— Autore: Rossella Schiavone

https://www.edotto.com/articolo/apprendistato-applicazione-di-nuovo-ccnl#

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Securpol Security, dalla Asl un Avviso Pubblico per assicurare la continuità del servizio

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Politica

16 settembre 2016 19:45

Securpol Security, dalla Asl un Avviso Pubblico per assicurare la continuità del servizio

Nuovo incontro tra dipendenti Securpol, Asl e Prefettura nelle ultime ore: l’Azienda Sanitaria ha proposto il via a un Avviso Pubblico indirizzato ad altre imprese del settore della vigilanza per salvaguardare il servizio. Presto nuovo tavolo per i dipendenti ‘fuori Asl’.

Lecce. Si avvicina a una svolta la nota vertenza Securpol che nelle ultime ore si è arricchita di un nuovo capitolo. Dopo settimane di protesta da parte di decine di lavoratori impiegati nel servizio di guardiania presso l’Asl di Lecce a causa di svariate mensilità in ‘arretrato’, i rappresentanti dei lavoratori sono stati ricevuti in Prefettura.

All’incontro negli uffici di via XXV Luglio, proprio dove lo scorso 31 agosto si erano riuniti i lavoratori in protesta, hanno partecipato le sigle sindacali in rappresentanza dei dipendenti della Securpol Security, il Direttore Amministrativo dell’Asl, il dottor Pastore, e il Capo di Gabinetto del Prefetto. Nessuno era presente, invece, in rappresentanza della stessa Securpol.

All’atteso incontro l’Unione Sindacale di Base era arrivata con due proposte molto chiare. La prima: l’immediata rescissione del contratto Asl per ‘grave inosservanza degli obblighi da parte di Securpol Security relativi non solo ai mancati o tardivi pagamenti degli stipendi, ma anche – hanno spiegato dal sindacato – ‘per le condizioni di lavoro vessatorie, la mancata tutela della salute dei lavoratori, le contestazioni disciplinari pretestuose nei confronti degli iscritti’ viste come preludio di massicci licenziamenti.

Nella stessa sede Usb ha anche chiesto il diniego del rinnovo della licenza alla stessa Securpol con la contestuale salvaguardia del livello occupazionale dei lavoratori che non fanno parte del servizio per l’Azienda Sanitaria Locale.

A seguito delle proposte, dalla Asl, dopo aver ribadito che il contratto per il servizio di vigilanza è scaduto dallo scorso maggio, così come è scaduta la “proroga tecnica” fissata in 90 giorni, nelle more dell’indizione della nuova gara d’appalto espletata a livello regionale, ha prospettato l’idea di dare il via ad un “avviso pubblico” indirizzato ad altre aziende operanti nel settore della vigilanza privata al fine di assicurare la continuità del servizio. L’ipotesi è stata vista con favore da tutte la parti sedute al tavolo e il tutto dovrebbe essere espletato nel giro di tre, massimo quattro, settimane.

Quanto al diniego della licenza, la Prefettura ha chiarito che il procedimento amministrativo è alle battute finali: dagli uffici prefettizi è giunto l’impegno di convocare un nuovo tavolo di confronto per la salvaguardia dei posti di lavoro per i dipendenti ‘fuori’ Asl.

http://www.leccenews24.it/politica/-8203-securpol-security-dalla-asl-un-avviso-pubblico-per-assicurare-la-continuita-del-servizio.htm

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Aggressione al V. Emanuele, azienda sarà parte civile

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Cronaca

20 settembre 2016

Aggressione al V. Emanuele, azienda sarà parte civile
«Operiamo nella paura, regna la legge della violenza»

La vittima dell’aggressione subita al pronto soccorso dell’ospedale di via Plebiscito decide di rinunciare all’anonimato mentre il direttore sanitario dell’azienda Policlinico spiega le modalità d’ingaggio dei vigilantes. E, insieme ai sindacalisti della Anaao Assomed, parla dell’assenza di un presidio fisso di pubblica sicurezza

Mattia S. Gangi

La dottoressa Angela Strazzanti è stata aggredita durante il suo turno di lavoro al pronto soccorso del Vittorio Emanuele per non aver voluto modificare un referto medico. La sua storia è stata raccontata ieri mattina sulla nostra testata, ma la protagonista ha deciso di rinunciare all’anonimato e di esporsi per quella che considera una «battaglia di civiltà». E come primo passo ha voluto sottolineare l’immediata sensibilità da parte dei colleghi e della dirigenza medica nei confronti del suo caso. «C’è stata una grande disponibilità del primario, Giuseppe Carpinteri. Venuto a conoscenza del fatto si è scusato personalmente, offrendomi il suo pieno sostegno – spiega la professionista a MeridioNews – Mi ha detto che non ero da sola e di volermi aiutare. Anche Antonio Lazzara, direttore sanitario del Policlinico – continua Strazzanti – questa mattina ha voluto fare luce sull’assenza dei vigilantes e su questa situazione incresciosa».

Sostegno ricevuto anche da parte di tutto il personale che, ogni giorno, lavora fianco a fianco all’interno dei locali di via Plebiscito. «Sono tutti stati molto carini – continua Strazzanti – anche perché si rendono conto che la struttura organizzativa che vige al Vittorio Emanuele non garantisce di fatto i medici e gli infermieri». Proprio un infermiere, la mattina successiva, ha aspettato che la dottoressa terminasse il turno per scortarla fino a casa, temendo una possibile ritorsione. «Non è la prima volta purtroppo, sono delle cose inaspettate – interviene il direttore Antonio Lazzara – Noi abbiamo messo a punto un sistema di vigilanza diretto all’esterno e all’interno, raddoppiato i vigilantes, però paradossalmente esistono dei momenti in cui è impossibile intervenire immediatamente. Come nel caso specifico – continua il direttore sanitario – dove l’aggressione è avvenuta all’interno di un ambulatorio. In cui i vigilantes non possono stare per ovvi motivi di privacy».

Sull’assenza di un posto fisso di polizia il manager chiarisce di non essere responsabile, come azienda, della sospensione del servizio notturno. Una decisione che, a quanto pare, sarebbe stata presa dalla questura. «Il posto di polizia c’è, era anche presidiato la notte, ma ora non più – afferma Lazzara – La questura sulla base di disponibilità predispone i turni, e ora è garantito solo di giorno. Ma questo vale per tutti gli ospedali della provincia». Un dato confermato anche dalla questura etnea. «Noi siamo intervenuti subito – dicono dagli uffici di polizia – Abbiamo fatto quello che era nel nostro ruolo, vale a dire identificare le parti». In ogni caso, nell’eventuale procedimento a carico degli aggressori di Angela Strazzanti, «l’azienda ospedaliera si costituirà parte civile – annuncia Lazzara – Siamo e saremo sempre accanto ai colleghi».

Una risposta, quella della direzione sanitaria, che soddisfa in parte Elisabetta Lombardo, operatrice del pronto soccorso e rappresentante del sindacato medico Anaao Assomed: «Prendiamo atto della buona volontà dell’azienda ma il nostro pronto soccorso non è come tutti gli altri. Si trova infatti in un contesto sociale particolare, con alto tasso di problematiche. Da noi vige la legge della violenza, gli utenti arrivano, pretendono e sono aggressivi con gli operatori, abbiamo bisogno di un poliziotto che sia fisso lì e non delle volanti che arrivano quando siamo belli stecchiti». «Di giorno è presente un poliziotto – continua la sindacalista – ma non fa pubblica sicurezza, non è adibito a difendere le persone ma solo a registrare da un punto di vista burocratico i pazienti agli arresti domiciliari. Una situazione assurda se pensate che, per esempio una nostra collega una volta è stata sbattuta contro il muro e che tutte le porte del reparto sono state sfondate».

Per non parlare delle condizioni di paura e stress psicologico in cui lavora il personale sanitario e quello adibito alla sicurezza. «A volte gli stessi vigilantes hanno paura – continua Lombardo – Spesso veniamo avvertiti dall’esterno su chi sta venendo, se si tratta di qualche boss o di un criminale. Nel caso in questione – conclude – come medici vogliamo sapere come mai non è arrivata subito la polizia». Problemi che, oltre a influire sulla salute del personale, rallentano e inceppano sempre di più il servizio erogato dalla struttura. «Se quella notte fosse arrivato un paziente in pericolo di vita – racconta infine la dottoressa aggredita – non avrei potuto salvarlo perché impegnata a schivare i colpi della signora». «E questo è quello che da un punto di vista deontologico mi mortifica di più – conclude – Perché un medico deve prima di tutto essere pronto a salvare la vita della gente e non a difendersi».

http://catania.meridionews.it/articolo/47113/aggressione-al-v-emanuele-azienda-sara-parte-civile-operiamo-nella-paura-regna-la-legge-della-violenza/

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Pronto soccorso ad “alta tensione”

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Cronaca

22 settembre 2016

Pronto soccorso ad “alta tensione”

Personale aggredito, i sindacati: una guardia giurata non basta. Asst: la sicurezza è prioritaria

Alta tensione nello scorso fine settimana in ospedale: ben tre gli episodi che hanno allarmato e preoccupato gli operatori del pronto soccorso.

In una delle movimentate situazione che si sono succedute nel giro di poche ore è stato necessario anche richiedere l’intervento della guardia giurata e dei carabinieri.

A dare per prima in escandescenza è stata una donna che, spazientita perché il proprio turno tardava ad arrivare, sarebbe entrata d’un tratto nella stanza riservata a chi effettua il triage, rivolgendo pesanti insulti agli operatori, che a fatica sono riusciti a calmarla.

Poco dopo, un paziente ha sbottato, sempre nei confronti degli addetti del pronto soccorso, lamentandosi in maniera rabbiosa del fatto che gli era stato assegnato un “codice bianco”. Quando gli è stata chiesta ragione della sua insoddisfazione, questi se la sarebbe cavata spiegando che aveva deciso di utilizzare gli operatori come capro espiatorio per tutti i problemi del pianeta sanità. Fin qui, solo parole. E in pronto soccorso sono abituati a sentirne di tutti i tipi.

Il terzo episodio è ben più grave: un uomo che aveva accompagnato la sua ragazza ha avuto un improvviso scatto di nervi, protestando con forza in quanto la donna non sarebbe stata soccorsa con la necessaria rapidità. E a quel punto la tensione è salita, con il personale che ha richiesto l’intervento dei militari.

«Gli addetti sanitari – commenta il segretario provinciale Uil Daniele Ballabio – sono in costante situazioni di disagio e preoccupazione. Si trovano in oggettiva difficoltà nel prestare le opportune cure con quella tranquillità che, specialmente in un servizio come il pronto soccorso, è necessario e doveroso poter avere». Secondo Ballabio, «una guardia notturna in ospedale non basta, servirebbe una presenza costante in pronto soccorso, accompagnata da telecamere che possano mettere in condizione gli operatori di avere un minimo di tutela e sorveglianza anche per il restante territorio ospedaliero».

«Si tratta di un tema monitorato costantemente – replica la direzione dell’Asst – perché riteniamo sia prioritario, accanto alla cura dei pazienti, garantire sempre la sicurezza degli operatori».

g.s.

http://www.prealpina.it/pages/pronto-soccorso-ad-alta-tensione-124792.html

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Guardie giurate senza stipendio: sciopero e sit in davanti alla prefettura

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Cronaca

22 settembre 2016 13:02

Guardie giurate senza stipendio: sciopero e sit in davanti alla prefettura

Continuano le proteste dei dipendenti della Ksm, impiegati nei servizi di vigilanza armata presso gli istituti di credito e degli uffici giudiziari della provincia. Incroceranno le braccia il 6 ottobre

Continuano le proteste delle guardie giurate della Ksm senza stipendio. Una giornata di sciopero è stata proclamata per il prossimo 6 ottobre dalla Cgil. Nella stessa giornata, previsto un sit in davanti alla prefettura di Agrigento, a partire dalle 10.

Già l’8 settembre scorso, ricorda il sindacato, era stato proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti, impiegati nei servizi di vigilanza armata presso gli istituti di credito e degli uffici giudiziari della provincia di Agrigento. “Sono passati 20 giorni – si legge in una nota della Cgil – e non è pervenuta nessuna risposta alle nostre rivendicazioni”.

http://www.agrigentonotizie.it/cronaca/sciopero-guardie-giurate-ksm-22-settembre-2016.html

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Vigilantes de “La Sicurezza” sul piede di guerra, si sciopera venerdi

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Cronaca

22 settembre 2016 08:47

Vigilantes de “La Sicurezza” sul piede di guerra, si sciopera venerdi

I tentativi di confronto sono andati a vuoto ed il sindacato ha organizzato per venerdì 23 settembre uno sciopero in Prefettura

Redazione

La UilTucs di Catania denuncia gravi violazioni contrattuali ai danni dei lavoratori dell’Istituto di Vigilanza “La Sicurezza”. I tentativi di confronto con l’azienda sono andati a vuoto e pertanto il sindacato di categoria ha organizzato per venerdì 23 settembre uno sciopero con sit-in dinanzi alla sede della Prefettura, in via Etnea. La manifestazione avrà inizio alle 9.30.

La UilTucs contesta ai vertici dell’azienda la mancata rotazione dei turni di lavoro di tutto il personale ed un orario di lavoro tale da creare privilegi e discriminazioni con ricadute sulla retribuzione e sulla maturazione di altri diritti economici contrattuali. La protesta riguarda, inoltre, la mancata programmazione di ferie e permessi, il negato pagamento delle indennità chilometriche per il personale che svolge servizi su base regionale e distante dalla sede aziendale.

Ed ancora, il mancato riconoscimento del buono pasto e del livello d’inquadramento come previsto dal contratto collettivo, i ritardi nei rimborsi dovuti per il rinnovo di titolo di “Polizia e Tiro a segno”, l’incertezza nelle date di pagamento degli stipendi e persino nelle modalità di invio e consegna delle buste paga.

http://www.cataniatoday.it/cronaca/vigilantes-sciopero-22-settembre-2016.html

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Solidarieta’ del sindacato alla guardia giurata aggredita

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Comunicato Stampa

Lunedì, 26 Settembre 2016 00:00

Solidarieta’ del sindacato alla guardia giurata aggredita

La Fisascat Cisl manifesta la propria convinta solidarietà alla guardia giurata dell’Ivri aggredito alle spalle stamani, a Brindisi, da due banditi che hanno tentato di strappargli un borsone pieno di danaro in prossimità di una Banca; ed esprime la propria decisa preoccupazione per la mancanza di sicurezza che ancora caratterizza tal genere di operazioni, mettendo incessantemente a repentaglio la vita stessa di questi lavoratori.

“La nostra fiducia nelle Forze dell’Ordine è come sempre incondizionata – commenta Antonio Arcadio, segretario generale Fisascat Cisl Taranto Brindisi – perciò confidiamo che i malviventi saranno individuati ed assicurati alla giustizia nel più breve tempo possibile; tuttavia, anche a nome di questi operatori, il cui lavoro è estremamente delicato ed i cui pericoli che si accompagnano alla loro attività sono oltremodo evidenti, vorremmo che le istituzioni preposte valutassero l’opportunità di ripensare il modus operandi di consegna o di prelievo del danaro contante.”

Non giova, infatti, “né alla sicurezza dei vigilantes né a ben guardare a quella dei cittadini – prosegue Arcadio – che siano adottati protocolli di trasferimento di denaro che hanno fatto il loro tempo e che obbligano le guardie giurate a scendere dai blindati senza altra copertura che non sia il loro coraggio e il loro sangue freddo in caso di aggressioni che, peraltro, si succedono in forme diversificate come la cronaca, da nord a Sud, ci ha abituati ad osservare.”

Varie soluzioni alternative, conclude il segretario della Fisascat Cisl “possono e debbono essere confrontate tecnicamente con gli stessi operatori e con il sindacato di categoria, a cominciare dalla possibilità di attrezzare, al netto delle telecamere esterne e interne, dispositivi interagenti tra blindati e boccaporti da predisporre in corrispondenza degli uffici cui consegnare o da cui prelevare danaro contante, posizionando all’esterno dei blindati solo le guardie armate mentre i restanti rimarrebbero all’interno a guida delle operazioni di trasferimento.”

Una richiesta di incontro, sull’aggressione odierna, sarà inoltrata dal sindacato della Cisl al Prefetto e al Questore di Brindisi.

UFFICIO STAMPA

http://www.pugliatv.com/notizie-category/item/11565-solidarieta-del-sindacato-alla-guardia-giurata-aggredita.html

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​Guardia giurata pubblica la sua foto in divisa su Facebook e viene licenziato

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Cronaca

Giovedì 29 Settembre 2016, 21:16

​Guardia giurata pubblica la sua foto in divisa su Facebook e viene licenziato

Licenziato per aver pubblicato la sua foto in divisa su Facebook. È accaduto a una guardia giurata di Taranto e la Fisascat Cisl «manifesta stupore e inquietudine per la perentoria decisione presa dalla Direzione di un Istituto privato di vigilanza armata, con sede a Faggiano», che ha licenziato «in tronco un proprio dipendente, guardia giurata particolare, dopo aver rinvenuto arbitrariamente – spiega il sindacato – sul profilo Facebook personale di quest’ultimo, foto oggettivamente impossibili da contestualizzare quanto a tempo e a luogo, che lo ritraevano in divisa da lavoro».

Una decisione «a dir poco inquietante – commenta Antonio Arcadio, segretario generale Fisascat Cisl Taranto Brindisi – da cui traspare disprezzo e noncuranza, per le più elementari regole contrattuali che consentono a questo genere di lavoratori pause prestabilite di 10 minuti nel tempo di servizio ma, soprattutto, denota avversione ingiustificabile, quasi vero e proprio mobbing verso i tutti i propri dipendenti che, come nel caso di questo lavoratore, sono stati sempre puntuali, irreprensibili e mai oggetto di benché minime contestazioni disciplinari di servizio, né verbali né scritte, da parte della stessa Direzione».

Fa «specie – aggiunge il sindacalista – trattare questioni di tal genere, somiglianti più che altro ad una sorta caccia alle streghe sui generis in un settore particolarmente delicato com’è questo della vigilanza armata. Presenteremo richiesta di incontro al Prefetto e al Questore di Taranto per denunciare il clima di ritorsione e di paura nei confronti di tutti i lavoratori ionici che potenzialmente si accompagna a decisioni di questo genere».

http://www.leggo.it/news/italia/guardia_giurata_pubblica_la_foto_divisa_su_facebook_viene_licenziato-1995573.html

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Su Facebook una foto con la divisa, licenziato un vigilante

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Attualità

sabato 01 ottobre 2016

La vertenza

Su Facebook una foto con la divisa, licenziato un vigilante

La denuncia della Fisascat Cisl

TARANTO – La Fisascat Cisl ha manifestato stupore per la decisione presa dalla direzione di un istituto privato di vigilanza, con sede a Faggiano, di licenziare in tronco un proprio dipendente dopo aver rinvenuto sul profilo facebook di quest’ultimo foto che lo ritraggono in divisa da lavoro.

“E’ impossibile contestualizzare quelle foto, quanto a tempo e luogo. E’ una decisione a dir poco inquietante – è il commento di Antonio Arcadio, segretario generale Fisascat Cisl Taranto Brindisi – da cui traspare disprezzo e noncuranza per le più elementari regole contrattuali che consentono a questo genere di lavoratori pause prestabilite di 10 minuti nel tempo di servizio ma, soprattutto, denota avversione ingiustificabile, verso i propri dipendenti che, come nel caso di questo lavoratore, sono stati sempre puntuali, irreprensibili e mai oggetto di benché minime contestazioni disciplinari di servizio.

In effetti fa specie trattare questioni di tal genere, somiglianti più che altro ad una sorta caccia alle streghe sui generis- prosegue Arcadio- in un settore particolarmente delicato com’è questo della vigilanza armata che, specie negli ultimi tempi da Nord a Sud, sale spesso agli onori della cronaca, per le aggressioni subite dalle guardie giurate, mentre a Taranto città in tempi recenti, proprio per i pericoli oltremodo lampanti che si accompagnano alla loro delicatissima professione, la stessa cronaca si è occupata persino di vigilanti morti ammazzati e, conseguentemente, di famiglie distrutte dal dolore. Preferiremmo confronti, su questi temi, con le aziende disponibili a farlo senza rigidità pretestuose – come, appunto, quelle alla base del licenziamento in questione – per contrattare ogni soluzione utile alla sicurezza dei lavoratori e alla qualifi cazione del servizio. Presenteremo richiesta di incontro al Prefetto e al Questore di Taranto”

http://www.tarantobuonasera.it/news/Cronaca/445810/news.aspx

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Rapina a portavalori, Ugl: ‘Non sempre le società rispettano norme su sicurezza lavoratori”

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Cronaca

domenica 02 ottobre 2016, 09:27

Rapina a portavalori, Ugl: ‘Non sempre le società rispettano norme su sicurezza lavoratori”

Controlli sulla tutela dei lavoratori applicata dagli istituti di vigilanza e sanzioni per quanti non in regola.

La richiesta è della segreteria regionale dell’Ugl Sicurezza Civile, attraverso il segretario Fabio Urbini, e giunge dopo la rapina subita oggi, a Martinsicuro, da un addetto alla sicurezza di un furgone portavalori.

Nel sottolineare che il suo sindacato ha più “volte segnalato a Organi di Polizia e Prefetture che molti Istituti di Vigilanza non utilizzano quanto previsto dalle normative vigenti”, Urbini aggiunge: “Purtroppo ad oggi nulla e cambiato e l’evento di questa mattina ne è la prova tangibile.

Chiediamo a gran voce in vista anche del periodo invernale, che come ogni anno vedrà l’aumento degli eventi criminosi, controlli immediati”.

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Rapina-a-portavalori-Ugl-Non-sempre-le-societa-rispettano-norme-su-sicurezza-lavoratori/175723.htm

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Vertenza Securpol, altra batosta: licenziati altri due lavoratori. Usb: ‘stanchi delle vessazioni’

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Politica

08/10/2016 | 11:56

Vertenza Securpol, altra batosta: licenziati altri due lavoratori. Usb: ‘stanchi delle vessazioni’

Nuovo scossone nel mondo della Secupol Security. Da quanto denunciato dall’Unione Sindacale di Base, due lavoratori aderenti alla sigla sono stati licenziati in modo ingiustificato. Gianni Palazzo: ‘siamo stufi delle discriminazioni’.

Lecce. Il mosaico della vertenza Securpol Security si arricchisce di una nuova vicenda. Due lavoratori iscritti all’Unione Sindacale di Base sono stati licenziati, scatenando l’ira della stessa sigla Usb. Dopo gli ultimi mesi caratterizzati da proteste e tavoli di contrattazione, quindi, un nuovo scossone ha colpito il sindacato di rappresentanza.

‘Dopo aver affrontato l’attacco durissimo di Secupol lo scorso agosto a seguito di sei contestazioni disciplinari ai lavoratori nostri iscritti – lamenta in una nota Gianni Palazzo di Usb Lecce – il sindacato ha subito l’ennesimo insulto con il licenziamento ingiustificato di due nostri aderenti’.

‘Tre i casi di licenziamenti ingiustificati – spiegano da Usb – di cui due reintegrati in giudizio. La storia ci ha dimostrato vessazioni durissime nei confronti dei nostri lavoratori solo perché iscritti alla sigla. Noi – prosegue Palazzo – per poter difendere i diritti e tutelare la salute di queste persone abbiamo fatto tutto ciò che è legittimamente consentito. Denunce, richieste, scioperi’.

Eppure la vicenda sulla vertenza pare essere giunta al termine con il provvedimento di revoca della licenza. ‘Ma adesso sembra che la società voglia estromettere, licenziando in maniera discriminatoria i nostri lavoratori dal passaggio ad altro datore di lavoro – accusa Gianni Palazzo. Ben presto il servizio di vigilanza privata della Asl di Lecce sarà affidato ad altra azienda non appena saranno ultimate le procedure di avviso pubblico di gara’.

A seguito dei recenti fatti, dunque, l’Unione Sindacale di Base ha richiesto la sospensione dei licenziamenti direttamente alla Prefettura di Lecce.

http://www.leccenews24.it/politica/vertenza-securpol-altra-batosta-licenziati-altri-due-lavoratori-usb-stanchi-delle-vessazioni-.htm

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Sicurezza area di piazza Muzii: parte vigilanza anche da parte dei locali

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Cronaca

15 Ottobre 2016 alle 09:54

LA SVOLTA ?

Sicurezza area di piazza Muzii: parte vigilanza anche da parte dei locali

Numero d’emergenza per i residentiù

di Redazione Pdn

PESCARA. Parte da stasera il potenziamento della sicurezza ad opera degli titolari dei locali di piazza Muzii sulla zona e vie limitrofe: vigilanti suppletivi di una società privata veglieranno sulla movida insieme al presidio interforze.

Oggi in conferenza stampa i titolari dei locali hanno presentato l’iniziativa insieme all’assessore alle Attività Produttive Giacomo Cuzzi e al maggiore della Polizia Municipale Adamo Agostinone, in rappresentanza del comandante Carlo Maggitti.

«Quella di piazza Muzii è una zona molto importante per la città – così l’assessore Giacomo Cuzzi – Ci siamo impegnati da subito a lavorare perché lo sviluppo sia sostenibile, per tutti e per questo abbiamo favorito incontri nei mesi passati fra residenti e commercianti, per far nascere un dialogo e mettere regole, questo attraverso il controllo e le ordinanze, che sono comunque rimedi estremi, perché mirano ad educare e regolamentare le attività in corso in un’area sensibile della città, specie quando è così densamente frequentata. Questo percorso ha portato frutti e al di là di qualche episodio divenuto celebre, ma in ogni caso di entità contenuta, la formula funziona».

Il Comune negli ultimi giorni ha anche aumentato la vigilanza della Polizia Municipale con un presidio fisso, potenziato da una presenza interforze, chiesta e ottenuta dall’Amministrazione e resa possibile dalla collaborazione di tutte le forze dell’ordine.

Accanto a questo percorso arriva ora la disponibilità degli imprenditori della zona che integreranno con un servizio di sicurezza sussidiaria il controllo, «perché si sviluppi un concetto di divertimento sano e bello».

«Facciamo servizio ordinario fino alle 22 dal lunedì al giovedì, salvo casi particolari – illustra il maggiore delle Municipale Adamo Agostinone – il venerdì e sabato abbiamo due pattuglie fisse fino alle 4 di mattina. In queste settimane di presidio le attività sono state controllate tutte e, a parte qualche episodio sporadico che in zone così frequentate dai giovani può accadere, non si registrano grandi emergenze. Continueremo a garantire la nostra presenza con la collaborazione delle altre forze di polizia e l’ausilio di queste unità suppletive, ci saremo anche nei festivi e comunque quando la situazione lo richiede».

«Ci sarà anche un numero di riferimento da chiamare in caso di particolare emergenze e sarà a disposizione anche dei residenti – così Matteo Pomponio, altra voce degli operatori – in giro oltre alle forze dell’ordine ci saranno tre unità suppletive. Abbiamo scelto di istituire anche un numero di emergenza a cui risponderanno degli operatori durante le ore di servizio e che sarà di appannaggio di tutti perché la sicurezza sia tutelata per gli esercenti e anche per i residenti. La buona volontà c’è e lo dimostra il fatto che in attesa di una nuova ordinanza che disciplini gli orari, ci stiamo autoregolamentando, mantenendo la chiusura agli orari dell’ordinanza precedente».

La Ugl sicurezza civile però fa notare che la circolare del Ministero dell’Interno spiega che la Vigilanza e’ da intendersi esclusivamente armata e svolta esclusivamente da Guardie Particolari Giurate; gli operatori di sicurezza sussidiaria sono una figura con cui il Ministero a suo tempo ha cercato di inquadrare gli ex buttafuori, e sono figure previste nelle manifestazioni pubbliche.

«Dunque», spiega l’Ugl, «vigilanza o vigilantes nulla hanno a che fare con la figura degli operatori di sicurezza che sono operatori impiegati esclusivamente in eventi e per motivi esclusivamente di supervisione come chiaramente espresso nella circolare emessa dall’allora Ministro Maroni. La Vigilanza nei luoghi pubblici e’ di esclusiva competenza delle forze dell’ordine che all’occorrenza possono ricorrere all’ausilio delle Guardie Giurate ma non agli operatori di Sicurezza che nulla hanno a che fare con il settore della vigilanza Privata».

http://www.primadanoi.it/news/cronaca/568913/sicurezza-area-di-piazza-muzii-parte-vigilanza-anche-da-parte-dei-locali.html

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Catanzaro, Usb: “gli stipendi dei lavoratori sono solo un optional”

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Attualità

21 ottobre 2016 09:26

Catanzaro, Usb: “gli stipendi dei lavoratori sono solo un optional”

Danilo Loria

“Siamo alle solite…. Lavoratori vessati e stanchi di un sistema lavorativo privato, che produce quotidianamente agli stessi solo veleni ed un status di oppressione. I lavoratori dell’Azienda Istituto di Vigilanza Privata s.r.l sita in via Molè, non sono più disponibili a sopportare le vessazioni di chi pensa che la retribuzione sia davvero un otional. Nell’azienda di vigilanza, infatti, vi sono lavoratori con famiglia a carico, che spendono anche la benzina per arrivare nel proprio posto di lavoro, con prestiti, mutui, ecc… che oggi sono sull’orlo del precipizio, poiché da molti mesi non percepiscono più gli stipendi. La colpa è certamente da attribuire ad una dirigenza che, tra l’altro, si rifiuta di aprire un tavolo di discussione per capire come uscire fuori da questo impasse, ma tutto non sarebbe stato possibile senza il solito complice atteggiamento delle altre organizzazioni sindacali. L’Unione Sindacale di Base – USB – chiamata dai lavoratori ad agire, assieme agli stessi ha già intrapreso le prime iniziative volta a tutelare il diritto alla giusta retribuzione sinora calpestato. La risposta della dirigenza è stata sinora negativa, ma la USB, che domani ha chiamato a raccolta i lavoratori di tutti i settore in una sciopero generale, dichiarerà lo stato di agitazione e costruirà, assieme ai lavoratori della vigilanza, un percorso di lotta con iniziative mirate ad ottenere il risultato voluto“. E’ quanto scrive in una nota la Federazione provinciale USB Catanzaro-Lamezia.

http://www.strettoweb.com/2016/10/catanzaro-usb-gli-stipendi-dei-lavoratori-sono-solo-un-optional/471551/

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Filcams, #NonCiDisturbiMai

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Web serie

28 ottobre 2016 ore 15.20

Filcams, #NonCiDisturbiMai

“I diritti non sono una favola”, secondo la categoria del sindacato di corso d’Italia, che lancia una campagna video per richiamare l’attenzione sulle tante difficoltà del lavoro. Dopo gli addetti alle pulizie, ora si parla di vigilanza privata

I Diritti non sono una favola, ecco perché la Filcams Cgil lancia la campagna video per richiamare l’attenzione sulle tante difficoltà del lavoro. Non ci disturbi mai, è la mini web serie che la categoria sta diffondendo tramite i social network per rivolgersi al mondo dei giovani e far comprendere l’importanza di una battaglia comune per il riconoscimento del giusto valore del lavoro, contro l’arroganza e il ricatto.

Dopo il primo episodio, Fuga di Mezzanotte, rivolto alle lavoratrici e ai lavoratori addetti delle pulizie, e ora online il secondo video Riturno al futuro, che racconta le difficoltà di chi lavora nella vigilanza privata.

Il settore della sicurezza è composto da 40mila addetti della Vigilanza Privata e almeno il doppio di portierato, con scarse retribuzioni. La Filcams Cgil con il rinnovo del contratto nazionale vuole ridare dignità al settore e il giusto riconoscimento delle professionalità, provando a proseguire sulla strada della riforma del settore e di tutta la filiera della sicurezza.

Nei prossimi giorni saranno online nuovi episodi.

http://www.rassegna.it/articoli/filcams-noncidisturbimai

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