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Guardie giurate sui treni. Il sindacato: “Non siamo tranquilli”

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Cronaca

20 Gennaio 2016

Guardie giurate sui treni. Il sindacato: “Non siamo tranquilli”

Tutti i dubbi del SAVIP (Sindacato Autonomo Vigilanza Privata) in merito alla questione sicurezza su Trenord.

È di poche ore fa l’annuncio di regione Lombardia riguardo la sicurezza dei treni di Trenord che, a partire dal prossimo 1 febbraio, si avvarranno anche del contributo delle guardie giurate, non armate ma autorizzate a identificare i passeggeri. Non è mancata la reazione del SAVIP(Sindacato Autonomo Vigilanza Privata) che, per voce del segretario nazionale Vincenzo del Vicario, esprime tutti i dubbi sulla vicenda. Di seguito il comunicato ufficiale del sindacato:

“La Regione Lombardia è il luogo in cui, nonostante un Presidente ex Ministro dell’Interno, le norme costituzionali e il diritto di polizia sembrano essere quasi del tutto sconosciuti.

Dopo la denuncia del SAVIP, ecco che si apprende che le roboanti dichiarazioni di Maroni e del suo Assessore ai trasporti dei mesi scorsi erano uno “scherzo”: messi fuori su due piedi i 200 “vigilantes” (in realtà solo addetti all’accoglienza) che, con robusti finanziamenti regionali, hanno discutibilmente costituito nei mesi scorsi il “Security Team” di TRENORD, dal 1 si farà finalmente sicurezza sui treni e negli ambiti ferroviari, con un numero non determinato di “guardie giurate”.

La verità è che, con l’assordante silenzio di tutte le Autorità di vigilanza e in violazione delle normative vigenti, per tutti i mesi scorsi lavoratori senza qualificazione adeguata e senza tutele sono stati adibiti a compiti impropri: quelli della sicurezza del trasporto e delle strutture ferroviarie, riservati per legge alle Guardie Giurate.

Anche il nuovo, fumoso annuncio della Regione Lombardia, comunque, non ci lascia tranquilli. Si cerca di giustificare la spesa di nuovi ingenti fondi per far entrare in servizio un numero imprecisato di Guardie Giurate dicendo che esse potranno identificare i passeggeri. È, per legge, un falso. Il potere di identificare i viaggiatori non è delle Guardie Giurate, ma è una funzione pubblica, propria della Polizia Ferroviaria e, per espressa previsione normativa, dei Capi treno di TRENORD.

Ed ancora, atteso che non si ha notizia d’una gara di appalto, dove si troverà un sufficiente numero di Guardie Giurate espressamente qualificate per svolgere servizio nelle stazioni e sui treni? Quale Ente qualificato ha tenuto i corsi previsti sia per la “sicurezza disarmata” sia per la prevenzione specifica degli infortuni sul lavoro?

Dubitiamo che la Regione Lombardia sappia oggi dare adeguata risposta a queste domande come a quella di maggior sicurezza fatta dei pendolari lombardi, dimostrando che in Lombardia, sui treni, lungi dal realizzarsi una forma di lecita “sicurezza partecipata”, si rischia solo di prolungare uno stato di imbarazzante e pericolosa sospensione del diritto.

Roma, 20 gennaio 2016

IL SEGRETARIO NAZIONALE
Vincenzo del Vicario”

http://comolive.it/cronaca/provincia/guardie-giurate-sui-treni-il-sindacato-non-siamo-tranquilli

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Ex guardie giurate degli aeroporti protestano domani in prefettura

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Cronaca

24 gennaio 2016

Ex guardie giurate degli aeroporti protestano domani in prefettura

I lavoratori del settore vigilanza privata della Fisascat Cisl che svolgevano il servizio presso gli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria domani protesteranno davanti alla prefettura di Palermo per chiedere un intervento del prefetto per tutelare l’occupazione delle guardie giurate.

La Metronotte d’Italia, che è subentrata nell’appalto, ha dichiarato che non assumerà alcun dipendente precedentemente occupato presso la KSM non intendendo dare corso alle procedure di cambio di appalto. La Metronotte d’Italia srl ha affermato di non poter assumere alcun dipendente in quanto si trova in regime di mobilità.

“E’ impensabile che la Metronotte d’Italia – dice Mimma Calabrò Segretario Generale della Fisascat Cisl Sicilia – si ostini a non voler applicare correttamente quanto previsto dal CCNL di categoria in merito al cambio di appalto. Allo stato attuale le 35 Guardie Giurate che da anni svolgono il loro servizio presso gli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria sono rimasti senza lavoro”.

I sindacati hanno chiesto l’intervento della Prefettura affinché, a tutela dell’occupazione delle storiche Guardie Giurate impiegate negli appalti, metta positivamente fine alla questione e imponga il rispetto delle regole in un settore così delicato che vede donne e uomini in divisa svolgere funzioni di pubblica sicurezza ma per i quali, al momento, le garanzie professionali sono davvero poche”.

http://palermo.blogsicilia.it/ex-guardie-giurate-degli-aeroporti-protestano-domani-in-prefettura/323190/

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Protesta delle guardie giurate, i sindacati: in 35 senza lavoro

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Cronaca

25 Gennaio 2016

Protesta delle guardie giurate, i sindacati: in 35 senza lavoro

di Marcella Chirchio

PALERMO. “E’ impensabile che la Metronotte d’Italia si ostini a non voler applicare correttamente quanto previsto dal contratto nazionale di lavoro di categoria in merito al cambio di appalto”.

Lo dice Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Sicilia, durante la protesta a Palermo dei lavoratori del settore vigilanza privata della Fisascat Cisl che svolgevano il servizio presso gli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria.

“Allo stato attuale – aggiunge – le 35 guardie giurate che da anni svolgono il servizio presso gli aeroporti di Lampedusa e Pantelleria sono rimasti senza lavoro”.

http://palermo.gds.it/2016/01/25/protesta-delle-guardie-giurate-i-sindacati-in-35-senza-lavoro-video_466192/

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CISL FISASCAT PUGLIA BASILICATA : Accordo per i dipendenti di ‘La Velialpol’

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Attualità

04/02/2016

CISL FISASCAT PUGLIA BASILICATA : Accordo per i dipendenti di ‘La Velialpol’

Lecce – “Risolta positivamente la questione dei lavoratori ex dipendenti dell’istituto di vigilanza “La Velialpol” tramite accordo tra le parti con il quale si è sancito il passaggio degli stessi ad una nuova società ai sensi dell’art. 2112 c.c. e con il mantenimento del contratto di solidarietà” – è quanto dichiara Carmela Tarantini, segretario provinciale della Fisascat-Cisl di Lecce.

“I lavoratori hanno costituito una cooperativa che ha rilevato l’attività della ditta “La Velialpol”, garantendo 150 posti di lavoro. Con grande senso di responsabilità la Fisascat di Lecce” – continua Carmela Tarantini- “ha contribuito alla salvaguardia dei posti di lavoro e al mantenimento del salario, in un momento di crisi in generale e del settore della vigilanza privata in particolare.”

“Auspichiamo che in futuro si possa attuare in seno a questa nuova realtà la contrattazione di 2° livello”.

http://puglialive.net/home/news_det.php?nid=98335

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Condannata Allsystem SpA per sanzioni disciplinari a due dipendenti

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Attualità

domenica 07 febbraio 2016, 15:28

Condannata Allsystem SpA per sanzioni disciplinari a due dipendenti

“Ancora una volta abbiamo ottenuto giustizia nei confronti di un’azienda che non ama dialogare con le OO. SS. non blasonate, impedendoci di fatto di tutelare i lavoratori se non nelle aule di giustizia”. Roberto Pau, segeretario nazionale del R.P.I.-Tutela Lavoro, la sentenza emessa dal Giudici di Aosta, Eugenio Gramola, che si è occupato della vertenza tra Allsystem e due dipendenti sanzionati dall’azienda per abuso di congedo parentale.

I lavoratori erano accusati di aver utilizzato il congedo parentale per organizzare e partecipare allo sciopero delle guardie giurate del 14 agosto scorso tenutosi di fronte alla sede di Aosta in C.so Ivrea 59, durante il quale i dipendenti Allsystem hanno manifestato contro le continue inadempienze datoriali al contratto e alle norme sulla sicurezza, sciopero che proprio non è andato giù al direttore di filiale.

“Le contestazioni – commenta Pau – sono state smentite e sconfessate alla luce dei turni notturni svolti dalle guardie giurate e per il fatto che la contestata manifestazione si era svolta nelle prime ore del mattino, pertanto non intaccando il congedo parentale fruito dai lavoratori”. Il giudice Eugenio Gramola “senza ulteriore istruttoria – si legge in una nota – in accoglimento della domanda dei lavoratori ha dichiarato illegittime le sanzioni inflitte e ha condannato la Allsystem alla refusione delle spese di lite maggiorate di mille euro per la temerarietà dell’azione intrapresa dalla datrice di lavoro”.

R.P.I. Tlc è tra quelle che conta più iscritti con una decina di iscritti da poco usciti dalla Sinalv. “Auspichiamo – conclude Pau – che la società prenda coscienza che continuando di questo passo e andando contro il benessere dei lavoratori, non fa altro che alimentare la carta bollata e indebolire il dialogo. Noi pensiamo invece che si possa discutere civilmente attorno ad un tavolo per il benessere dei lavoratori e dell’azienda”.

ac.eco

http://www.valledaostaglocal.it/2016/02/07/leggi-notizia/argomenti/attualita-economia/articolo/condannata-allsystem-spa-per-sanzioni-disciplinari-a-due-dipendenti.html

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Carenze di organico e superlavoro: guardie giurate sul piede di guerra

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Cronaca

Sabato 13 Febbraio 2016

Carenze di organico e superlavoro: guardie giurate sul piede di guerra

Guardie giurate sul piede di guerra a Olbia, i dipendenti della Coopservice, azienda che opera nell’aeroporto Costa Smeralda e nel porto dell’Isola Bianca, hanno dichiarato lo stato di agitazione e sono pronti a clamorose iniziative.

In una nota congiunta, firmata dalle responsabili territoriali di Filcams Cgil e Fisascat Cisl, Giuseppina Pittalis ed Eleonora Careddu, si legge: “La richiesta sindacale verte sulla carenza di organico, sull’assenza di un piano che permetta di smaltire ferie e permessi contrattuali, sulle problematiche legate alle visite per la sorveglianza sanitaria, sul mancato pagamento di alcune indennità contrattuali come le trasferte fuori sede, sulla pianificazione dei turni di lavoro. Possiamo parlare della totale assenza della pianificazione dei turni di servizio. Infatti, per prassi aziendale, le guardie ricevono il proprio turno e orario di servizio massimo due giorni prima e a volte, solo un giorno prima, dello svolgimento dello stesso. Nei servizi al porto o in quelli esterni, i lavoratori oltre al ritardo con cui ricevono gli orari di lavoro, spesso negli stessi trovano la dicitura “ turno non assegnato”.

“Questo tiene il lavoratore in uno stato di reperibilità che crea un forte disagio nel riuscire a conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro.

Anche per quanto riguarda le ferie, diritto irrinunciabile dei lavoratori, l’Azienda frappone sempre grandi difficolta nel concederle. Sono tanti i lavoratori infatti che in un anno di servizio non hanno potuto fluire neanche di un giorno di ferie”.

Per i sindacati una situazione inaccettabile: “Vorremmo ricordare che questi lavoratori svolgono un lavoro molto delicato e che necessita più di altri di un recupero delle energie psico-fisiche. Le visite mediche, vengono svolte mettendo i lavoratori in ferie o in giorno di riposo.Come Filcams Cgil e Fisascat Cisl, riteniamo che i punti evidenziati siano diventati una prassi non più tollerabile, in un istituto di vigilanza tra i più grandi in Sardegna e che sul proprio sito si distingue e si pregia per il rispetto della salute e sicurezza sul posto di lavoro. Per tutti questi motivi trasmetteremo una formale richiesta di intervento al Prefetto e al Questore di Sassari e se in tempi celeri non verrà data una soluzione ai problemi evidenziati, proclameremo lo stato di agitazione con conseguente apertura della procedura di sciopero”.

di Andrea Busia

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/02/13/carenze_di_organico_e_superlavoro_guardie_giurate_sul_piede_di_gu-68-468353.html

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Ksm, a Palermo l’Ugl interviene a tutela delle guardie giurate: “Accordo aziendale penalizzante”

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Economia

16 febbraio 2016 18:19

Ksm, a Palermo l’Ugl interviene a tutela delle guardie giurate: “Accordo aziendale penalizzante”

Nota – Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday“

Filippo Virzi

In data 16 febbraio, si sono svolte a Palermo città e all’aeroporto Falcone Borsellino, due assemblee delle Guardie Giurate della KSM, aderenti e non, alla sigla sindacale Ugl Sicurezza Civile, unica sigla sindacale a non avere firmato l’accordo aziendale, a seguito di una mobilità che ha visto il licenziamento di 50 lavoratori.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione inverosimile, – dichiara il Reggente Provinciale di Palermo Fabrizio Geraci- che vede coinvolte Guardie Giurate, alcune di esse già provenienti da un’altra mobilità, che saranno licenziate il 22 di questo mese, senza nemmeno il preavviso previsto.

“L’Ugl Sicurezza civile – conclude Geraci – ha messo a disposizione l’ufficio vertenze per tutti i lavoratori interessati anche non iscritti, per dare la possibilità a tutti i lavoratori di difendersi, mettendo in campo tutte le procedure necessarie a tutela degli stessi”.

http://www.palermotoday.it/economia/ksm-palermo-ugl-tutela-guardie-giurate.html

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LA UILTUCS TRAPANI RICORRE CONTRO LA KSM SPA

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Politica

16/02/2016

LA UILTUCS TRAPANI RICORRE CONTRO LA KSM SPA

Il tribunale di Marsala ordina la riassunzione di 4 vigilates all’Eni Snam di Mazara del Vallo

La ditta di vigilanza privata Ksm Spa dovrà riassumere i quattro lavoratori già alle dipendenze de “La vigilanza di Azzaretto Vincenzo” presso l’impianto di ricezione e regolazione gas del centro Snam Rete Gas di Mazara del Vallo. Lo ha stabilito il Giudice del tribunale di Marsala Caterina Greco, in seguito al ricorso presentato dalla UilTucs di Trapani per mezzo dell’ufficio legale Uil rappresentato dall’avvocato Francesco Truglio.

“In pratica – spiega Mario D’Angelo, segretario generale UilTucs Trapani-, la Ksm Spa lo scorso anno ha vinto l’appalto per la vigilanza dell’Eni Snam di Mazara subentrando alla ditta Azzaretto. Secondo il vigente contratto di lavoro degli istituti di vigilanza privata la ditta subentrante avrebbe dovuto assumere i lavoratori della ditta cedente. Così non è stato. Per questo motivo abbiamo deciso di far ricorso al giudice del lavoro che ci ha dato ragione ordinando non solo l’immediata riassunzione dei lavoratori ricorrenti, ma anche il pagamento a titolo di risarcimento danni di una somma pari alla retribuzione che sarebbe loro spettata dalla data del licenziamento del 31 gennaio 2015 fino all’effettiva riassunzione”.

D’Angelo conclude affermando che “ancora una volta la UilTucs di Trapani si pone in prima linea a difesa dei diritti dei lavoratori, per fare rispettare le regole previste dai contratti, in un settore in cui spesso tutelare il lavoro diventa davvero molto complicato”.

http://www.trapaniok.it/19289/Politica-trapani/la-uiltucs-trapani-ricorre-contro-la-ksm-spa#.VsS7aOTSnDc

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Ritardi negli stipendi alla Ksm, venerdì l’assemblea

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Economia

17 Febbraio 2016

Ritardi negli stipendi alla Ksm, venerdì l’assemblea

PALERMO. Assemblea dei lavoratori della Ksm security, venerdì a Palermo, per discutere dei continui ritardi nel pagamento degli stipendi e del mancato rispetto degli accordi sottoscritti. L’incontro è fissato dalle 8 alle 10 e si ripeterà lunedì all’aeroporto. Solo a Palermo la società conta circa 700 guardie giurate, quasi la metà di quelle in servizio in tutta l’isola.

“Prefettura e questura devono intervenire e sorvegliare il settore – spiega Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – ormai si registra da un anno un continuo ritardo nel pagamento degli stipendi e nella fruizione di ferie e permessi, cosa che denota una evidente disapplicazione del contratto di lavoro”.

La Uiltucs protesta anche contro il licenziamento di 30 lavoratori della Ksm a partire dal prossimo 22 febbraio “nonostante gli impegni assunti al tavolo di confronto”. Secondo il sindacato “tali licenziamenti vengono considerati illegittimi a fronte di un monte ore di ferie e permessi che l’azienda non è riuscita a fare fruire a dimostrazione del fatto che l’esubero non è veritiero”.

http://gds.it/2016/02/17/ritardi-negli-stipendi-alla-ksm-venerdi-lassemblea_476158/

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Partono i licenziamenti delle guardie Ksm, la protesta: “Tagli illegittimi”

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Cronaca

23 febbraio 2016 14:50

Partono i licenziamenti delle guardie Ksm, la protesta: “Tagli illegittimi”

“C’è il ragionevole dubbio che il licenziamento di 30 dipendenti della Ksm sia viziato nella forma e nella sostanza. Il monte ore di ferie e permessi non giustifica gli esuberi”. È il commento della Uiltucs alla procedura che riguarda il licenziamento effettivo da oggi. In una lettera inviata al ministero del Lavoro, all’assessorato al Lavoro e alla Prefettura, il sindacato guidato da Marianna Flauto chiede “di non dare corso alla procedura di licenziamento di 30 dipendenti perché emerge un ragionevole dubbio sulla fondatezza delle motivazioni. Solo a Palermo la società conta circa 700 guardie giurate, quasi la metà di quelle in servizio in tutta l’Isola. Nei giorni si è tenuta un’assemblea dei lavoratori per discutere dei continui ritardi nel pagamento degli stipendi e del mancato rispetto degli accordi sottoscritti.

“Da un monitoraggio effettuato – scrive la Uiltucs – emerge come l’esubero dichiarato sarebbe da ritenersi illegittimo o inefficace in quanto emerge che la stragrande maggioranza dei lavoratori oggi continua ad avere un monte ore di ferie e permessi ragguardevole. Si parla di una media di circa 100 giorni per ciascun lavoratore da moltiplicare per gli addetti su tutta la provincia, e in alcuni casi si arriva a 200 giorni. Dunque un monte ore tale da fare ritenere inesistente o priva fondamento la dichiarazione di esubero del personale”.

La Uiltucs sottolinea anche i dubbi sulle procedure legati alla lista del personale “anche alla luce delle continue modifiche apportate dall’azienda alla lista dalla quale emergono errori e omissioni su anzianità, carichi di famiglia, data di assunzione. Ciò emerge anche dalle continue correzioni comunicate dall’azienda. La procedura appare fortemente viziata nella forma e nella sostanza” e il sindacato chiede di ritirare i licenziamenti e di trovare “soluzioni alternative”.

http://www.palermotoday.it/economia/ksm-licenziamenti-uiltucs.html

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“Vigilante licenziato per appartenenza a un sindacato”. Condannata la Cosmopol

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Cronaca

24 febbraio 2016 16:16

“Vigilante licenziato per appartenenza a un sindacato”. Condannata la Cosmopol

Il tribunale di Brindisi, sezione Lavoro, ha ordinato l’immediato reintegro di una guardia giurata dell’istituto di vigilanza Cosmpol che era stata licenziata per l’appartenenza a un sindacato, la Flaica Cub, inviso alla società

BRINDISI – Il tribunale di Brindisi, sezione Lavoro, ha ordinato l’immediato reintegro di una guardia giurata dell’istituto di vigilanza Cosmpol che era stata licenziata per l’appartenenza a un sindacato, la Flaica Cub, che aveva denunciato in varie sedi “la violazione delle norme relative ad aspetti del rapporto di lavoro, quale la durata della prestazione, il riposo ecc..”. Il giudice Francesco De Giorgi, con ordinanza depositata martedì (23 febbraio), ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati del vigilante brindisino, Giacomo Greco e Giuliano Grazioso, stabilendo che è stato “di natura ritorsiva” il licenziamento irrogato dalla Sveviapol Sud (che il 30 marzo 2015 ha ceduto il ramo aziendale riguardante il servizi di vigilanza, pattugliamento e porta valori alla Cosmopol Spa).

Il ricorrente, assunto dalla Sveviapol nel 1998, è stato messo alla porta “per giustificato motivo” il 22 marzo 2015. Poco prima del licenziamento, insieme ad altri due colleghi della Flaica (anche loro licenziati) era stato trasferito presso la centrale Enel di Cerano “Federico II”, dove la Sveviapol (adesso Cosmopol) aveva un appalto che sarebbe scaduto nel giro di qualche mese. E infatti una volta terminato il rapporto fra il committente e l’istituto di vigilanza, il dipendente ha ricevuto l’amara sorpresa.

Secondo l’azienda, non c’erano possibilità di reimpiego in altri appalti. Ma il lavoratore ha dimostrato che dopo il licenziamento sono aumentate le ore di straordinario richieste ai colleghi e la società ha assunto altre quattro unità con contratti a tempo determinato poi prorogati (gli stessi sono tuttora in servizio). E allora, che motivo c’era di licenziare l’iscritto alla Flaica Cub? Per quale (reale) motivo la Sveviapol ha deciso di disfarsene, nonostante l’avrebbe potuto utilizzare anche dopo la scadenza dell’appalto alla centrale Enel? Stando al quadro raffigurato dal giudice De Giorgi, sulla base delle testimonianze rese da altri dipendenti della Cosmopol, A.M. (queste le iniziali del lavoratore licenziato) era stato preso di mira perché si era instaurato un rapporto di conflittualità sindacale (uno degli indici di licenziamento discriminatorio previsti dalla legge n. 604 del 1966) fra il datore di lavoro e la Flaica Cub.

“Tale sigla – si legge nell’ordinanza – difatti era molto attiva nel denunciare la violazione delle norme relative all’effettuazione di lavoro straordinario, della concessione dei riposi e della stessa articolazione dei turni di servizio”. Tutto ciò è stato confermato in sede istruttoria da Giovanni Vita, segretario provinciale Flaica, “il quale ha affermato di aver presentato esposti all’Ispettorato del lavoro e di aver denunciato alla stampa il comportamento datoriale (violazioni da parte della società in tema di orari di lavoro, turnazione e altro, il tutto effettivamente riscontrato dal ministero del Lavoro, ndr)”, aggiungendo che “lo spostamento del ricorrente e di altri due colleghi (anche loro licenziati) presso la centrale Enel fosse preordinato al licenziamento in quanto la società era a conoscenza della scadenza imminente dell’appalto e, nonostante ciò, ha inviato proprio il ricorrente in quanto iscritto alla Flaica, come gli altri due lavoratori licenziati così da poterli licenziare”.

Inoltre il sindacalista ha sostenuto che il numero degli iscritti alla Flaica aveva subito una drastica diminuzione a causa delle pressioni esercitate dall’azienda nei loro confronti. Le parole di Giovanni Viva hanno trovato ulteriore riscontro nelle testimonianze rese da due vigilantes con la tessera della Flaica (uno a sua volta licenziato, l’altro tuttora alle dipendenze della Cosmopol), i quali hanno riferito degli inviti a “lasciare il sindacato” rivolti da un rappresentante della società in quanto la Flaica “era la rovina della società” e “voleva distruggere l’azienda”.

Oltre alla conflittualità sindacale, viene riscontrato anche un secondo indice di licenziamento discriminatorio: la mancata sussistenza del giustificato motivo. Già, perché dalla ricostruzione dei fatti fornita dalle persone ascoltate emerge “che il reale motivo posto alla base del licenziamento fosse l’iscrizione del ricorrente a una sigla sindacale invisa alla società e che il motivo formalmente indicato nel licenziamento simulasse un intento ritorsivo”. Basti pensare che dopo la scadenza dell’appalto presso la Federico II, come detto, sono state assunte altre quattro persone e si sono registrati un “incremento illegittimo di lavoro straordinario” e “la violazione della normativa dei turni di riposo accertata dal ministero”.

La perdita dell’appalto presso la centrale Enel, insomma, è stata “solo un pretesto per liberarsi di lavoratori non graditi a causa della loro appartenenza alla Flaica”. Questo anche in considerazione del fatto che i lavoratori licenziati erano fra quelli che avevano svolto meno ore lavorative presso la centrale rispetto ad altri colleghi. Da tutto ciò deriva “la nullità dell’interruzione del rapporto di lavoro”, con ordine di reintegro a carico della Cosmpol. La stessa è stata condannata “al risarcimento del danno in favore del ricorrente commisurandolo alle retribuzioni spettanti a costui dal licenziamento del 23 marzo 2015 sino alla reintegra e comunque in misura non inferiore alle cinque mensilità oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali”.

http://www.brindisireport.it/cronaca/reintegrato-un-vigilante-della-cosmopol-licenziato-per-appartenenza-a-un-sindacato-brindisi.html

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Coopservice a Cgil e Cisl: «Le norme sempre rispettate»

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LaNuova

Cronaca

21 febbraio 2016

POLEMICA SINDACALE

Coopservice a Cgil e Cisl: «Le norme sempre rispettate»

OLBIA. L’azienda Coopservice respinge le posizioni denunciate dai sindacati Filcams Cgil e Fisascat Cisl di Olbia sulla situazione delle guardie giurate impiegate all’aeroporto di Olbia “Costa Smeralda” e al porto Isola Bianca «Accuse prive di fondamento», dice l’azienda che ribadisce: «Coopserviceintutti i servizi e in tutte le proprie sedi, opera in piena conformità» con quanto previsto dalle norme sulla materia e dalle cetificazioni ottenute dagli organismi abilitati», che hanno attestato anche «l’assoluta attenzione sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori.

«Coopservice – precisa ancora l’azienda – applica, da sempre, i contratti collettivi nazionali di lavoro nel totale rispetto delle norme vigenti e, contrariamente a quanto denunciato, il personale impiegato sul territorio di Olbia ha usufruito, mediamente, dell’80 per cento delle ferie maturate nel corso dell’anno».

Inoltre Coopservice «non si è mai sottratta, né intende sottrarsi, ad un confronto trasparente e leale con le organizzazioni sindacali, ferme restando le prerogative di ciascuna delle parti, nell’ambito di quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro e dalle normative vigenti».

http://lanuovasardegna.gelocal.it/olbia/cronaca/2016/02/21/news/coopservice-a-cgil-e-cisl-le-norme-sempre-rispettate-1.12999139

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Regione, appalto Vigilanza: “Noi guardie giurate, i nuovi poveri”

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Cronaca

29/02/2016 12:26

Regione, appalto Vigilanza: “Noi guardie giurate, i nuovi poveri”

La lettera-denuncia della UGL a Francesco Pigliaru: “Ecco la busta paga, sottopagati, per un servizio fiduciario importante, vogliamo chiarezza e giustizia”

Alessandro Congia

Quanto viene retribuita una guardia giurata armata, con decreto prefettizio, a presidio fisso (piantonamento) di un’utenza pubblica? Quanto per un’utenza privata? Quanto costa invece un custode (portierato, non armato) per presidiare un ufficio regionale? … Gli istituti di vigilanza privati, seguono alla lettera le tabelle della Prefettura per applicare in maniera consona e giusta il tariffario per lavoratori ed Enti o Provati che hanno in comune un servizio di vigilanza da gestire?… Tante domande che cercheremo di rispondere in questi giorni, in un’inchiesta specifica a beneficio sia degli enti appaltanti e di coloro (società o cooperative, che si occupano di sicurezza) che hanno in essere contratti di affidamento. Intanto, sull’appalto della Vigilanza in Regione, Lentini (UGL) scrive a Pigliaru: risparmiate sulla pelle dei lavoratori = Busta paga di 674 euro sotto la soglia della povertà.

LA LETTERA-DENUNCIA. “Ill.mo presidente Francesco Pigliaru, in allegato le invio copia della mia ultima busta paga dal misero importo di euro 674 emessa dalla Sicuritalia, società di cui sono dipendente e che lavora in appalto con la RAS nel campo dei servizi fiduciari”. E’ il grido d’appello disperato di Antonio Lentini, dirigente del comparto Sicurezza Civile dell’UGL rivolto al presidente della Regione Sardegna a nome dei lavoratori di Sicuritalia, la Coop che ha vinto l’appalto per l’affidamento dei servizi di vigilanza armata, portierato, custodia, manutenzione impianti di sicurezza presso gli immobili della Regione Autonoma della Sardegna.

“Chiedo alla S.V – scrive il dirigente sindacale dell’Ugl – come sia possibile che la Regione Sardegna possa tollerare che un lavoratore , seppur esterno (all’Amministrazione), percepisca una paga che vada ben al di sotto della soglia della povertà ? Voglio ricordarle che il Consiglio regionale aveva approvato diversi mesi fa una risoluzione che impegnava la Giunta a sanare il nostro problema. Risoluzione che a tutt’oggi è rimasta lettera morta”. “Non ho mai pensato che la politica debba comportarsi da ufficio di collocamento ma è altrettanto inaccettabile –afferma Lentini – che la stessa ‘precarizzi’ quel poco di lavoro esistente favorendo inutili e inconsistenti politiche di risparmio sulla pelle di qualche decina di lavoratori. Ultimamente in questo poco edificante quadro di cinismo politico e istituzionale c’è stata solo la lodevole eccezione di un Consigliere regionale che ha presentato una interrogazione consiliare a cui lei spero voglia dare al più presto cortese e doverosa risposta”. “Una situazione che pretende giustizia”, afferma il vice segretario regionale dell’UGL Piergiorgio Piu. “Chi dovrebbe garantire il controllo delle normali condizioni contrattuali dei lavoratori, cioè la Regione, preferisce invece bandire le gare al ribasso e accetta in silenzio (complice) che le Aziende vincitrici tagliano i costi sulla pelle dei lavoratori. E’ disumano calcolare uno stipendio per 150 ore lavorative su una base di 4, 607 euro lordi all’ora!”.“Ma soprattutto – conclude Piu – mi domando dove sono andate a finire le promesse fatte in sede di audizione in Commissione bilancio per ripristinare la legalità. E’ giusto che un lavoratore percepisca 674 euro al mese? Stiamo tornando indietro di cent’anni”.

http://www.castedduonline.it/cagliari/centro-storico/33084/regione-appalto-vigilanza-noi-guardie-giurate-i-nuovi-poveri.html

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Guardia vince causa col “Globo”

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iltirreno

Cronaca

1 marzo 2016

GIUDICE DEL LAVORO

Guardia vince causa col “Globo”

“Illegittima” la trattenuta in busta paga per i danni di un incidente

PISTOIA. Guardia giurata fa causa all’istituto di vigilanza per una trattenuta sullo stipendio e il giudice del lavoro di Pistoia gli dà ragione, ritenendo illegittima la trattenuta per i danni di un incidente occorso nel servizio. La vicenda viene raccontata dalla Uiltucs Toscana Centro, il sindacato che ha seguito la vertenza del lavoratore del settore vigilanza privata. Sentenza che Uiltucs ritiene «importante», perché «segna un precedente altrettanto importante per le guardie giurate». La storia ha inizio nel febbraio 2013 ed ha avuto il suo epilogo solo lo scorso 11 febbraio. La guardia giurata dell’istituto di vigilanza privata “Il Globo”, è stata coinvolta in un tamponamento a causa del fondo stradale ghiacciato: è accaduto mentre era in servizio a Pistoia, Sant’Agostino, zona in cui ha sede l’azienda Globo, istituto per cui lavora e che è presente in svariate province della Toscana. Passano pochi giorni e per il lavoratore arriva l’amara sorpresa: dalla sua busta paga l’istituto ha trattenuto la franchigia di 258 euro per i danni riportati al veicolo aziendale. «La scelta del tutto priva di senso ha portato la Uiltucs, categoria Uil che si occupa di turismo, commercio e servizi, a intervenire scegliendo le vie legali – si legge in un comunicato – e facendo, quindi, ricorso contro la decisione dell’azienda. Scelta che si è rivelata vincente, e che ha portato alla condanna della Globo Vigilanza al pagamento in restituzione della somma trattenuta e al pagamento delle spese di lite». Questo, come ha spiegato il giudice nella sentenza, perché “emerge con chiarezza l’assenza di responsabilità del ricorrente” anche in base al principio che “gli istituti di vigilanza privata riconfermano – recita il contratto interaziendale integrativo per i dipendenti – la volontà di utilizzare per l’espletamento dei servizi mezzi propri per i quali gli oneri relativi al loro mantenimento in efficienza, anche in caso di sinistro stradale, risultano essere di fatto a carico degli istituti”.

http://iltirreno.gelocal.it/pistoia/cronaca/2016/03/01/news/guardia-vince-causa-col-globo-1.13049110

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Trenord: i vigilanti chiedono chiarezza sulla sicurezza

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Cronaca

02 Marzo 2016

Trenord: i vigilanti chiedono chiarezza sulla sicurezza

Redazione

Sugli appalti Trenord per il “Security Team” il Savip (Sindacato Autonomo Vigilanza Privata) sta cercando ancora chiarezza.

Negli scorsi mesi Regione Lombardia e Trenord hanno annunciato la presenza di guardie giurate a bordo dei vagoni con la mansione, tra le altre, di richiedere i documenti d’identità ai passeggeri. Terminato il periodo di sperimentazione, il servizio sarebbe dovuto cominciare a tutti gli effetti a partire dal 1 febbraio 2016. Il sindacato Savip, però, ha emesso un comunicato ufficiale per chiedere chiarezza in merito:

“Esistono obblighi precisi, previsti dalle norme anticorruzione, che impongono alla Regione e alle società pubbliche da queste controllate di pubblicare sui loro siti internet le gare e contributi rispettivamente dati e ricevuti per appalti di servizio come quelli che Trenord ha realizzato per garantire la sicurezza a bordo dei suoi trasporti.

Vogliamo capire se gli uomini impiegati fino al 31 dicembre u.s. meritino, per il servizio svolto, più di quello che a loro è stato corrisposto e vogliamo anche capire il motivo per il quale non si sia fatto ricorso alle guardie giurate che, in tante, sono prive di lavoro in Lombardia.

La nostra è una battaglia di verità per i lavoratori e per garantire la trasparenza in questo mercato della sicurezza, non una contesa politica, motivo per cui, per fare chiarezza, abbiamo fatto ricorso alla stessa Regione Lombardia e all’Autorità Nazionale Anticorruzione, in via amministrativa, e, per adesso, non all’Autorità Giudiziaria.

Roma, 02 marzo 2016
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Vincenzo del Vicario”

http://comolive.it/cronaca/provincia/trenord-i-vigilanti-chiedono-chiarezza-sulla-sicurezza

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Vigilanza privata, a Catania sopravvivenza a rischio: l’appello di Fisascat

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Cronaca

04 marzo 2016 11:53

Vigilanza privata, a Catania sopravvivenza a rischio: l’appello di Fisascat

Ad affermarlo è Paolo Spagnolo, responsabile di categoria per la Fisascat Cisl etnea, che ha fatto un’analisi di una delicata condizione aggravata anche dalla crisi economica

Redazione

“La vigilanza privata a Catania sta esaurendo l’ossigeno per la sua sopravvivenza a causa del mancato rispetto delle regole. È necessario che le istituzioni preposte intervengano prima che soccomba l’intero settore”. Ad affermarlo è Paolo Spagnolo, responsabile di categoria per la Fisascat Cisl etnea, che ha fatto un’analisi di una delicata condizione aggravata anche dalla crisi economica.

“La vigilanza privata – spiega – appare sempre più come un comparto allo sbando, che gli organi istituzionali devono seguire con attenzione facendo applicare regole severe. Troppe sono le domande rimaste senza risposta: perché assistiamo alla nascita di istituti come funghi anche quando non c’è una reale richiesta di mercato che anzi è in contrazione? Come può succedere che ci siano società che pongono in mobilità il personale per poi riassumerlo in altre aziende riconducibili alla stessa proprietà solo per attingere dagli sgravi fiscali, ma con l’aggravante che viene azzerata l’anzianità maturata dal lavoratore nella precedente azienda e con proposte indecenti sull’eventuale Trattamento di fine rapporto che gli spetta?”.

Secondo Spagnolo, si tratterebbe di “stratagemmi portati avanti che potrebbero prefigurare persino violazioni del codice penale”. “Per non parlare della questione dei cambi di appalto – aggiunge il sindacalista della Fisascat Cisl di Catania – dove succede che, benché sia obbligo della società subentrante ad assumere il personale in forza al precedente, questa non vi ottempera pienamente, inventando esuberi inesistenti. In tali casi, le istituzioni in sinergia con le organizzazioni sindacali devono e possono chiedere l’immediata revoca dell’appalto stesso, così si eviterebbe di assistere ai sit-in di protesta che ormai non ottengono risalto alcuno”.

“Si intervenga subito – conclude Spagnolo – per evitare che nel volgere di poco tempo il problema si trasformi in un dramma sociale di proporzioni catastrofiche. L’occupazione non si crea non rispettando le regole”.

http://www.cataniatoday.it/cronaca/vigilanza-privata-a-catania-sopravvivenza-a-rischio-l-appello-di-fisascat.html

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Vigilantes, a Catania numero anomalo di ditte «Prima licenziano e poi avviano nuove aziende»

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Cronaca

4 Marzo 2016

Vigilantes, a Catania numero anomalo di ditte «Prima licenziano e poi avviano nuove aziende»

In provincia, secondo i sindacati, «le realtà che operano sono una ventina». Ma basta una ricerca per trovare decine di attività con nomi simili, in sedi uguali. «Da tempo notiamo lo svuotamento e riempimento delle aziende per motivi fiscali. Serve per entrare nel mercato con tariffe basse», denuncia Paolo Spagnolo

Carmen Valisano

Un settore schiacciato da tariffe insostenibili, ritardi nei pagamenti e appalti che si riducono sempre più. E in questo scenario, i proprietari cercano il profitto con pratiche «che non sembrano regolari». È il mondo della vigilanza privata, sul quale la Fisascat Cisl etnea pone degli interrogativi. «Chiediamo l’intervento della prefettura e della questura, ma anche della procura», dice Paolo Spagnolo. «Come può succedere che ci siano società che mettono in mobilità il personale, per poi riassumerlo in altre aziende riconducibili alla stessa proprietà?», chiede il sindacalista. «Viene fatto solo per attingere agli sgravi fiscali, ma a rimetterci sono i lavoratori che perdono l’anzianità e vengono ingaggiati a prezzi ancora minori».

Gli iter per ottenere le autorizzazioni sono rigidi, passano dalle decisioni del prefetto e dal parere vincolante della polizia amministrativa. A Catania e provincia «le aziende che operano sono circa una ventina», descrive Spagnolo. Ma basta consultare i motori di ricerca per trovare molti più nomi in elenco, con società che condividono denominazioni simili e anche le sedi. «Da tempo notiamo questo svuotamento e riempimento delle aziende per motivi fiscali – prosegue il sindacalista – Tutto questo serve per entrare nel mercato con tariffe basse». I sindacati monitorano diverse gare, dove le aziende «senza scrupoli, si aggiudicano appalti con prezzi scandalosi». Mediamente lo stipendio di un dipendente si aggira intorno ai 1200 euro mensili. A questo costo vanno aggiunte le spese contributive, oltre ai costi di trasporto e la normale gestione dell’azienda. «Ci sono gare aggiudicate con costi di tredici euro all’ora, sono tariffe molto basse», sostiene il rappresentante sindacale. «A Catania non ci sono imprenditori che fanno beneficenza – sottolinea con ironia – è impossibile che non abbiano dei guadagni». A rimetterci sono quindi i lavoratori, «che vengono pagati con ritardi di tre, quattro mesi», precisa.

«Siamo quasi all’ossigeno – analizza il sindacalista – esistono delle regole che non vengono rispettate. Per questo stiamo sollecitando un intervento». Perché se fino a poco tempo fa a soffrire la crisi erano le realtà minori, adesso «anche i nomi più noti stanno facendo di tutto per adeguarsi a questo mercato», denuncia Spagnolo. «I responsabili degli appalti pubblici, per la spending review, cercano di stringere sul numero di impiegati e sul costo». E così se prima si prevedevano 20 guardie, «oggi si riducono a 18». Quindi la prospettiva di aperture di bandi nell’hinterland – come a Belpasso, dove il Comune riattiverà dei contratti per garantire maggiore sicurezza ai commercianti – non fa ben sperare. I privati, dal canto loro, anziché la vigilanza armata in istituti bancari o nei centri commerciali ripiegano sul personale non armato. «Hanno anche loro le divise, dall’esterno sembrano delle guardie giurate a tutti gli effetti, ma non hanno armi e quindi costano di meno».

Ad aggravare ulteriormente il quadro, c’è la possibilità – dopo alcune modifiche al decreto Maroni del 2010 – per le aziende di concorrere ad appalti non solo nelle province di appartenenza, ma anche in altre aree della Sicilia. «Si può chiedere alla prefetture di operare su altre province, dopo 70 giorni si ottiene o meno la conferma. La concorrenza aumenta, pur sapendo che la fetta di mercato è quella».

http://catania.meridionews.it/articolo/41183/vigilantes-a-catania-numero-anomalo-di-ditte-prima-licenziano-e-poi-avviano-nuove-aziende/

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Licenziamento guardie giurate a Savona: l’Anggi solidale con la Flaica-Cub

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Cronaca

08 marzo 2016 – 10:34

VERTENZA APERTA

Licenziamento guardie giurate a Savona: l’Anggi solidale con la Flaica-Cub

L’associazione nazionale attacca “I vigili dell’Ordine”: “Pensano solo al profitto e non ai dipendenti”

di Redazione

Savona. Il sindacato Flaica-Cub, che rappresenta le Guardie giurate, è sul piede di guerra per il licenziamento di sei dipendenti dall’Istituto di Vigilanza Vigili dell’Ordine di Savona e quindi ha indetto un’assemblea aperta, domani alle 17, nei locali della propria sede di via Crispi.

Dopo le notizie di ieri, oggi, l’Associazione Nazionale Guardie Giurate, si è mostrata solidale coi colleghi: “E’ una situazione che avevamo già segnalato alle autorità competenti, alla Polizia amministrativa sociale, alla A.S.L. e alla Direzione Territoriale del Lavoro nel marzo dello scorso anno, quando i Vigili dell’ordine avevano chiesto l’apertura della procedura per cassa integrazione per fare fronte ad un esubero di circa 10 unità, esubero inesistente, in quanto in cassa integrazione sono stati posti lavoratori sacrificabili, inoltre si è continuato a fare un uso indiscriminato dello straordinario senza rispettare il C.C.N.L. e il decreto ministeriale 269/10”.

“Alle autorità competenti si era fatto presente che i vigili dell’ordine invece di impiegare nei servizi le guardie giurate impiegavano ed impiegano tuttora personale disarmato, non formato e facente parte di una società cooperativa, non rispettando le procedure di sicurezza imposte dal succitato decreto 269/10 e soprattutto il 154/09 decreto che regolamenta i servizi di sicurezza nell’ambito dei porti il quale specifica che all’interno di un area aeroportuale possono espletare servizio solo le guardie giurate” proseguono da Anggi.

L’associazione nazionale guardie giurate punta il dito anche contro la Rsu aziendale: “Un azienda storica per la Provincia di Savona, ma da quando il testimone è passato di padre in figlio la situazione ha incominciato a peggiorare, ‘si pensa solo al profitto e non ai reali bisogni di sicurezza dei dipendenti’ precisa qualche lavoratore non succube di un sistema gestionale da terzo mondo. I sindacati confederali hanno seguito l’iter ma purtroppo qualche pecca gestionale è saltata fuori, i quattro rappresentanti della R.S.U. non hanno gestito al meglio la situazione e i Segretari Provinciali non hanno voluto attuare nessun atto che potesse adducere alla lotta. Per questo motivo una raccolta firme sarà attuata in azienda proprio per chiedere le dimissioni della R.S.U. che non ha saputo gestire la situazione”.

“Come associazione di categoria, A.N.G.G.I. fornirà tutto l’apporto necessario alla causa della Flaica-cub e appoggerà ogni situazione di lotta atta a riportare dignità alla categoria ma soprattutto a fare riavere i posti di lavoro a quelle persone che ora non lo hanno più, per colpa di un capriccio aziendale, numeri alla mano, sfidiamo l’azienda a dimostrare il contrario e a rendere pubbliche le ore di straordinario degli ultimi dieci giorni” concludono dalla Segreteria Nazionale Anggi.

http://www.ivg.it/2016/03/licenziamento-guardie-giurate-a-savona-langgi-solidale-con-la-flaica-cub/

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Volantinaggio all’Outlet per l’8 marzo, donne cacciate

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Cronaca

09 marzo 2016

Volantinaggio all’Outlet per l’8 marzo, donne cacciate

Sei esponenti dello Spi Cgil allontanate da una guardia giurata: «Occorre l’autorizzazione»

di Giovanni Cagnassi

NOVENTA. Volantinaggio vietato per la festa delle donne all’Outlet di Noventa. Alcune signore che fanno parte dello Spi Cgil sono arrivate nel parcheggio della grande struttura l’8 marzo per distribuire dei volantini sui diritti delle donne in Italia e nel mondo, ma sono state allontanate da una guardia giurata in servizio di controllo per la società. La guardia le ha informate che anche il parcheggio è privato e non poteva essere svolta tale attività.

«Eravamo cinque “ragazze” rigorosamente over-60», raccontano, «davanti l’ingresso della cittadella degli acquisti e sotto la sferza di un vento gelido, che ci ha costretto a ripararci un po’ sotto le arcate, abbiamo cominciato la distribuzione dei volantini ai clienti, che arrivavano alla spicciolata. Tutti hanno accettato gentilmente il volantino. Pochi, dall’aspetto e il piglio dei dipendenti importanti (erano le 10 del mattino) hanno civilmente rifiutato. È quindi arrivata una guardia giurata della struttura che ci ha invitato a nome della direzione ad andarcene, col motivo che si trattava di suolo privato, stessa risposta alla richiesta se era possibile volantinare in area parcheggio: no perché è privata anche quella. Abbiano subito verificato chiamando il Comune. Il parcheggio è suolo pubblico in concessione. Ma davvero è di esclusivo uso privato? Il volantino, che certamente la direzione ha avuto modo di leggere», ricordano, «ha solo contenuti di carattere generale e non è un attacco a niente e nessuno, ma un invito, trans-generazionale e si potrebbe dire perfino interclassista, a coltivare beni e interessi primari della comunità».

Le donne dello Spi hanno iniziato dunque una vibrata protesta. «Di che si ha paura?», si chiedono.

«È vietato distribuire volantini nell’area dell’Outlet», replica l’azienda, «o meglio, si può farlo ma occorre chiedere l’autorizzazione preventiva alla direzione dell’Outlet. Per quanto riguarda l’episodio segnalato dalle donne dello Spi Cgil e che sarebbe successo nel parcheggio la mattina dell’8 marzo noi non ne sapevamo nulla. Nessuno ci ha avvertito, nessuno ci ha chiesto l’autorizzazione».

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2016/03/09/news/volantinaggio-all-outlet-donne-cacciate-1.13096141

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Vigilanza Nuova Sicurvis: il dramma delle guardie senza stipendio

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Cronaca

10/03/2016 12:09

Vigilanza Nuova Sicurvis: il dramma delle guardie senza stipendio

Stipendi in ritardo, disagi tra i vigilantes cagliaritani per la situazione di malessere generale: “Buste paga in ritardo, acconti di retribuzioni, ma così – ammettono – non riusciamo a vivere. Chi potrà aiutarci”?

Alessandro Congia

E’ ancora il dramma delle 90 guardie particolari giurate della Nuova Sicurvis Vigilanza di via Volturno, a Cagliari a far discutere e a creare non poche polemiche e amarezza tra gli stessi dipendenti. Buste paga in ritardo, acconti di poco meno di mille euro, situazioni che gli stessi vigilantes definiscono di “povertà assoluta”, considerate le spese da affrontare con figli e mogli a carico. Le guardie giurate, allo stesso tempo, con professionalità e dedizione non disertano i luoghi di lavoro e le utenze cosiddetti “sensibili”, come le guardie mediche, pronto soccorso, psichiatria, Serd, Infettivi, giusto per citarne alcuni: «Il Prefetto o chiunque altro – dicono i vigilantes – devono aiutarci, non vorremo capitasse qualche altra pazzia o gesto disperato di qualche collega, come si è già verificato per situazioni disperata analoghe alla nostra. La situazione è diventata insostenibile – spiegano – siamo molto preoccupati per il futuro dell’azienda: c’è gente che sta perdendo la casa, ha mutuo da pagare e tutto il resto, il clima, alla luce dei turni da noi svolti, tra ronde e piantonamenti fissi, è paradossale. Dal canto nostro, nessuno dei colleghi si sente di incrociare le braccia a discapito del servizio delicato che svolgiamo, ma ci chiediamo con tutta onestà chi potrà aiutarci?

IL SINDACATO. La Uil-Tucs, per voce di Cristiano Ardau, non nega la situazione generale di criticità, ma aggiunge: «E’ vero – afferma Ardau – i pagamenti arrivano in ritardo, ma non è l’unico istituto di sicurezza privata che purtroppo ha questo disagio che comprendiamo benissimo. Con i nostri delegati stiamo comunque dialogando con i vertici della società, che dobbiamo ammettere, nonostante paghi cifre molto alte rateizzate per risanare una situazione con Equitalia, si dimostra sensibile e scrupolosamente attenta proprio per garantire ai vigilantes, non appena è tecnicamente possibile, pagare le retribuzioni agli stessi vigilantes».

http://www.castedduonline.it/cagliari/sant-avendrace/33524/vigilanza-nuova-sicurvis-il-dramma-delle-guardie-senza-stipendio.html

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